Benefici fiscali per il mondo della musica emergente

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Secondo quanto appreso da un articolo pubblicato dal Sole 24 ORE, di cui oltre al testo integrale riportiamo anche degli ampi stralci, i “giovani musicisti potranno presto contare anche sull’aiuto del Fisco”. Pare infatti che, secondo “le indicazioni operative che il ministero dei Beni culturali ha inserito nel regolamento attuativo della norma della legge Bray (l’articolo 7 della legge 112/2013)”, le imprese attive almeno dal 1° gennaio 2012, avranno la possibilità “di beneficiare un credito d’imposta del 30% sulle spese sostenute dal 2014 al 2016, con un tetto di 200 mila euro per l’intero triennio e di 100 mila euro per ogni disco o video musicale.” L’articolo, pubblicato lo scorso 20 ottobre 2014 dal titolo Il Fisco dà una una mano alla musica, sottolinea che, affinché si possa accedere a tale benefici, è necessario “che siano commercializzate mille o più copie dell’opera e che l’artista non abbia pubblicato, in Italia o all’estero, più di un’opera (sono escluse le demo autoprodotte, gli Ep e i singoli). Per opera si deve, infatti, intendere un insieme di almeno otto brani inediti o di uno o più brani che abbiano una durata non inferiore a 35 minuti (sono ammesse le cover, purché non superino il 20% dei contenuti del disco o della sua durata complessiva).” Attualmente il decreto è presso il Ministero dell’Economia per il via libera definitivo. Qui l’articolo completo. (Fonte: Sole 24 ORE)



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