✓ MUSICLETTER.IT è un sito indipendente di musica, cultura e informazione fondato e diretto dal 2005 da Luca D'Ambrosio
Categorie: Articolo

Recensione: Breathless – Blue Moon (1999)


Dopo la pubblicazione di Between Happiness and Heartache, le uscite dei Breathless si diradano, a dimostrazione che per Dominic e Ari gli impegni coniugali hanno sostituito quelli artistici nell’ordine prioritario delle loro vite. I Breathless rimangono ai margini (come in fondo, inspiegabilmente, è sempre stato) del mercato musicale importante, pur influenzando trasversalmente molte delle band che stanno emergendo nella prima metà degli anni Novanta, Sigur Ròs e Mogwai in primis.

La “Luna Blu” è quella che albeggia nel 1999 dopo otto anni di oscurità, innalzando le maree soniche dei Breathless ad un livello, seppur intuibile, mai arrivato prima. Sono lunghe piece per lo più strumentali e quasi totalmente improvvisate in studio, secondo una visione krauta che era già palpabile negli album della prima stagione e che il fenomeno post-rock ha nuovamente riportato all’attualità di quegli anni e che raggiungono il culmine orgiastico nelle tre lunghe riprese che documentano l’allunaggio e intitolate Moonstone. Se i primi due movimenti furono pubblicati all’epoca in edizione limitata, il terzo era rimasto a oggi inedito e viene incluso in questa ristampa in doppio supporto (digitale e vinile) targata 2016 assieme a un altro frammento lunare come Blue Moon.

Sono tredici minuti di ronzii elettronici e fischi che inseguono il sogno spaziale dei primi Pink Floyd e che ben si inseriscono nel filone tracciato sull’album da pezzi come All the Reasons Slide o No Answered Prayers o dai vortici galattici che avvolgono brani come Come Reassure Me o Magic Lamp che emulano lo sciabordio elettrico dei Telescopes o dei My Bloody Valentine. Il marchio di fabbrica dei Breathless, quella psichedelia densa, avvolgente e tantrica, ossequiosa del passo indolente della notte non è andata però perduta. Walk on the Water e Goodnight si riallacciano infatti al passato storico della formazione inglese, pur cedendo il passo a certe derive quasi new age o a certi cerebralismi che navigano nelle orbite di band come Stereolab o Tortoise e che tracciano traiettorie inedite per la una delle più preziose e, ahimè, sconosciute formazioni di tutto il post-punk inglese. (Franco Dimauro)


MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 8 Febbraio 2016

MUSICLETTER.IT

Musica, cultura e informazione (dal 2005)

Articoli recenti

  • Articolo

Fatboy Slim: il Re del Big Beat dal vivo in Italia

Il DJ e producer inglese è pronto a regalare al pubblico italiano due serate indimenticabili. Leggi di più

28 Marzo 2024
  • Articolo

Alcune delle canzoni più belle ed epocali della popular music

La popular music (o musica popolare contemporanea) è piena zeppa di canzoni belle ed epocali.… Leggi di più

28 Marzo 2024
  • Articolo

Cantare il blues, le migliori canzoni di sempre

Scopri le migliori canzoni di blues di sempre: un viaggio tra classici e innovazioni. Leggi di più

28 Marzo 2024
  • Articolo

Eric Clapton e Lory Del Santo, una storia di amore e tragedia

Quella tra il musicista Eric Clapton e l'attrice e showgirl Lory Del Santo è stata… Leggi di più

28 Marzo 2024
  • Articolo

Le ultime notizie dei principali siti e quotidiani italiani

Le ultime notizie del giorno pubblicate dai principali siti di informazione italiani Leggi di più

28 Marzo 2024
  • Articolo

I Crumb sono tornati con il nuovo album Amama

Originari di Brooklyn, i Crumb sono una band psych-rock americana guidata dalla talentuosa cantante e… Leggi di più

28 Marzo 2024