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Chrome Sky – Artificial, 2017 | Recensione

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Quando Paolo Miano, cantante e cantautore, incontra Mario Ferrarese, programmatore e compositore, nasce un progetto musicale fatto di sperimentazione e innovazione chiamato Chrome Sky.

Artificial è l’album d’esordio della band e allo stesso tempo la rappresentazione di un’indole estremamente sperimentale, in cui si mescolano tanti generi: alternative rock, elettronica, progressive, industrial e persino il metal più duro.

La vena creativa si ritrova non solo nel sound ma anche nei testi. Si può notare infatti una forma ricercata e variopinta nella scelta e nel modo di trattare i temi, partendo dalla tecnologia per poi chiudere con la definizione di identità del singolo, passando per il binomio bene-male, il loro scontro e infine la loro convivenza, le critiche contro gli stereotipi di genere e degli esperimenti sonori volti a creare viaggi di suoni e sensazioni estremamente crudi. (Gabriele Picchetti)

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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 4 Luglio 2017

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