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Vetusta – Abituarsi, 2018 | Recensione

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I Vetusta con il loro Abituarsi, uscito per Revubs, rappresentano il classico scenario indie rock liceali che cerca in qualche modo di trovare spazio nel panorama musicale per giovani menti sgomitando tra altre migliaia di band.

Un album fresco, senza pensieri, quasi incantato. Un lavoro decisamente lontano da quello che l’ascoltatore medio vorrebbe ascoltare, ma ciò senza destabilizzare o stancare più di tanto.

Ogni disco ha il suo tempo, la sua maturazione, il suo percorso, la sua storia e i Vetusta sono una band con qualità che ancora devono emergere pienamente per trovare il giusto e personale spazio nel mondo musicale.

Il sound segue più o meno sempre la stessa lunghezza d’onda, si dirige verso alcune situazioni “indie” per poi ritornare a un pop rock classico, poco personale e già sentito.

Il singolo, Niente, è identificativo della band e quasi tutte le tracce ricalcano la stessa lunghezza d’onda, senza mai graffiare veramente o senza mai incidere sino in fondo sulla pelle dell’ascoltatore.

In sostanza Abituarsi è un buon disco, con nobili intenti che però deve trovare una giusta collocazione, una penna matura e degli arrangiamenti più studiati e più pesanti rispetto a quelli attuali, senza nulla togliere però alla volontà del gruppo toscano che rischia e si mette in gioco pubblicando un disco indie rock giovane e spensierato. (Lorenzo D’Antoni)

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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 14 Ottobre 2018

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