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Samamidon – Intervista (2008)

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Musicista, cantante, disegnatore, videomaker e persino attore in American Wake di Maureen Foley, Sam Amidon (originario del Vermont) è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti e geniali che la scena indie folk abbia potuto partorire in questi ultimi anni. Scoperto per caso, grazie alla solita e infinita magnanimità elargita da internet, il giovane americano realizza il suo terzo o meglio secondo lavoro a nome Samamidon. Uscito ufficialmente a febbraio 2008 per la Bedroom Community, “All is Well” è un’incantevole raccolta di brani estrapolati dalla tradizione a stelle e strisce. La dimostrazione che, a volte, essere figli d’arte e ricevere delle buone educazioni musicali (vedi il progetto The Amidons dei genitori di Sam) possono aiutare…

Prima di arrivare alla realizzazione di questo secondo album a nome Samamidon, ho letto che hai avuto diverse collaborazioni e progetti. Il tuo percorso di musicista e songwriter è iniziato abbastanza presto…
Cantavo coi miei genitori sin da bambino, sono musicisti folk … ma più che altro suonavo il violino, non ho mai veramente cantato prima di arrivare a New York. Ho suonato una tonnellata di brani irlandesi al violino ma ascoltavo free jazz e altre cose in quel periodo. Col mio amico Gabe pensavamo che il free jazz e il vecchio folk erano simili perché erano suonati entrambi da gente che non aveva alcuna idea di come si suonasse la musica! Ascoltavamo i rumori dissonanti provocati da violini e banjo nella musica popolare e i pazzi rumori al sax di Albert Ayler e pensavamo fosse un gioco, uno scherzo. Quella era la nostra opinione all’epoca, eravamo dentro quei generi di musica perché pensavamo fosse molto divertente, qualcosa per ridere. Quindi ascoltavamo sempre più musica di quel tipo e col tempo abbiamo realizzato che quei musicisti erano grandi. Penso che se si trova divertente un tipo di musica questo è un primo passo legittimo per essere apprezzati, credo che sia una cosa provocata dallo sconforto.

In passato hai avuto anche un ruolo di attore (American Wake di Maureen Foley). Anche tu, allo stesso modo di Will Oldham, hai preferito percorrere le strade secondarie e intimiste di certa musica indipendente, lontano dalle luci della ribalta?
Non penso molto a quella roba, credo sia più una questione di dove certe circostanze ti conducano. Ho trovato questo mondo di musica indipendente, con un sacco di gente fantastica, buone opportunità per suonare e sostegno per una grande varietà di suoni e modi di presentare quello che fai e ciò è grandioso.

“All is Well” è un piccolo capolavoro di modernità folk in cui interpreti, magicamente, dieci brani tradizionali come se fossero stati composti da te. Canzoni cantante e arrangiate meravigliosamente come se appartenessero da sempre al tuo repertorio musicale. Sam, considerando che sei cresciuto in una famiglia di musicisti innamorati di musica popolare, quanto hanno influito mamma e papà nella tua crescita e maturazione artistica?
Grazie! I miei genitori sono dei grandi musicisti – mia madre è una cantante favolosa e una grande suonatrice di banjo, lei mi ha insegnato a suonarlo, inoltre è una persona creativa e una cantante meravigliosa. Mio padre è anche lui un grande musicista e un ascoltatore e arrangiatore molto intelligente; mi ha insegnato ad ascoltare la musica – tipo ascoltiamo Bob Dylan “World Gone Wrong” e lui dice “ragazzi quella chitarra è così espressiva”. Io penso, “che strano modo di ascoltare Dylan con la chitarra, Bob sembra stia solo strimpellando come gli altri”. Inoltre mi ha dato Bitches Brew di Miles Davis che lui improvvisa sul piano a meraviglia.

Pensi che una buona educazione musicale possa essere anche il fondamento di una società migliore, civilmente e culturalmente?
Questo è il caso dei miei genitori. Fanno musica per i bambini ed è interessante perché non pensano che sono dei bambini ma solo che stanno facendo della buona musica e credono che i bambini risponderanno positivamente. Quando ero piccolo mio padre mi metteva a letto cantando lunghe ballate violente su assassini, violent murder ballads (così nella risposta ndr.)

Ascoltando “All Is Well” è facile a primo impatto ritrovare nella tua musica i riferimenti dell’alt. country che vanno da Bonnie Prince Billy a Jason Molina. Però, scendendo in profondità, nell’album c’è qualcosa di più etereo e trasognante alla maniera di Nick Drake…
Bello!

Un album ben arrangiato che racchiude una sopita e sana modernità, apparentemente classico ma che classico in realtà non è… Come nascono simili lavori?
È nato semplicemente lavorando con Valgeir & Nico Muhly, siamo diventati amici e io sono stato in Islanda dove ho buttato giù le mie canzoni, loro hanno aggiunto qualcosa e poi io ho messo altre cose a New York (Eyvind Kang il mio eroe con la viola, Aaron Siegel e mio fratello Stefan alle percussioni), ecco quello che avevamo! Chi metteva la musica non ascoltava cosa facevano gli altri, io non ho nemmeno sentito cosa ha fatto Nico (le trombe e le chitarre) fino a quando sono andato in Islanda a mixare il disco!

A mio avviso Saro è uno dei passaggi più toccanti del disco, bello anche il video…
Grazie! È una storia triste.

Per capire meglio chi è Sam Amidon, ti va di dire ai nostri lettori quali sono i tuoi ascolti, le tue letture e i tuoi film preferiti di questi ultimi mesi o di sempre?
Credo che la musica sia bella da ascoltare, i libri da leggere e i film da vedere. Mi piacciono i film che ha fatto Charles Burnett, “Killer of Sheep” “Nightjohn” e “The Blue Sheid”. Poi quest’anno sono ossessionato da Buster Keaton, quei film sono cinetici, surreali e spesso nichilisti. Non ho ascoltato molta musica recentemente ma mi piace molto R. Kelly. Al momento è il migliore. Leggo quello che Thomas Bartlet, cioè Doveman, mi dice di leggere. E’ il mio insegnante di pensiero.

Cosa ci riserverà nel futuro prossimo Sam Amidon?
Viaggio e suono dove capita e forse uno di questi giorni disegno un altro fumetto sull’uomo in barca, se la smetto di essere svogliato!

Sai, ti ho scoperto girovagando qua e là su internet. È una novità per te?
Una volta ho trovato una cosa stupenda su internet.

Il bello di internet è che puoi fare, ascoltare e scegliere quello che vuoi senza alcun compromesso. Non trovi meraviglioso tutto questo? Finalmente una democrazia che davvero parte dal basso e con il passaparola, basta avere un computer …
Sì! E sono sicuramente contento che delle belle persone come Luca mi mandino una mail ogni tanto!

Ah, dimenticavo: come devo datarlo “All is Well”, 2007 oppure 2008? Sai, per gente “malata” come me è importante, nel caso fosse 2008 potrei già candidarlo nella mia top 10 dell’anno!
Ufficialmente solo qualche giorno fa, quindi, diciamo il 2008!

Grazie e buona fortuna.
Grazie mille Luca!

ML – UPDATE N. 51 (2008-02-29)

foto by Shana Novak


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