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Pillole quotidiane: prima del rock, mi salvò il basket.

Ricordo che mio padre venne sul balcone dove stavo giocando e mi propose di andare a pescare con lui.

Era un giorno di primavera del 1978 e non avevo ancora compiuto 8 anni. Ricordo che mio padre venne sul balcone dove stavo giocando e mi propose di andare a pescare con lui. A malincuore dovetti rispondere di no, perché nel pomeriggio avevo gli allenamenti di pallacanestro.

Tornato dal basket mia nonna mi disse che papà era in ospedale a causa di un incidente stradale. Un autotreno, in piena curva, aveva invaso la corsia su cui viaggiava mio padre che, nello scontro, ebbe ovviamente la peggio: Fiat 850 coupé distrutta, un ginocchio frantumato e lesioni varie.

Quando andai a trovarlo, la prima cosa che mi disse fu: “Luca, meno male che sei andato a pallacanestro.” Feci ritorno a casa in silenzio e pensieroso, poiché ancora non avevo realizzato quanto fosse realmente accaduto. Lo capii soltanto dopo aver visto le condizioni dell’auto di papà. In quel preciso istante mi resi conto che il basket mi aveva salvato la vita.

(Foto, 1978 // Particolare della Fiat 850 coupé dopo l’incidente)

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