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Su Rai Isoradio tra Sora, Gyrotonic, Musicletter e libri che ho scritto

A Le Casellanti su Rai Isoradio, dal 2° al 20° minuto, si è parlato di Musicletter.it, Sora, Gyrotonic e libri che ho scritto.

Qui il podcast

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La nostra famiglia ospite a «Le casellanti» su Rai Isoradio

Domani, martedì 22 novembre 2022 alle ore 11, su Rai Isoradio, io e Sara saremo ospiti del programma Le Casellanti con Nicoletta Simeone, Massimo Bernardi e Stefano Bini per fare due chiacchiere (informali e poco serie) sulle nostre attività, su Pallino & Harry e sulla città dove siamo nati e viviamo, Sora.

Questo è il canale radio, qui invece il podcast della puntata in questione. Buon ascolto.

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Gaudium Festival, Isola del Liri. Il piacere della scoperta

Sabato 23 luglio 2022, in quel di Isola del Liri, ho avuto il piacere – questa volta è proprio il caso di dirlo – di partecipare alla prima edizione di Gaudium, festival dell’enogastronomia e del turismo locale.

È stato un pomeriggio pieno di parole, racconti e magnifiche scoperte. Cose che fanno bene al cuore, insomma. Grazie.

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Da Sora a Siret, Romania, al confine con l’Ucraina

Tutto è iniziato subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina aderendo a una campagna di aiuti umanitari organizzata nella mia città, Sora, da associazioni e volontari. Del resto, nel mio piccolo, ho sempre cercato di darmi da fare per le persone in difficoltà.

Questa volta però, davanti a una simile catastrofe umanitaria, che oltretutto ci tocca così da vicino, ho sentito il bisogno di andare oltre la donazione o l’offerta che dir si voglia, cercando di limitare le mie parole di sdegno dinanzi al crimine che sta compiendo Putin.

Dunque mi sono subito messo a disposizione di vari gruppi di volontari in qualità di impacchettatore, facchino e persino come autista consegnando il materiale raccolto (farmaci, alimenti, indumenti, coperte, giocattoli, presidi medici e chirurgici…) prima a Roma, presso la Basilica di Santa Sofia, e poi a Siret, in Romania, al confine con l’Ucraina.

Quest’ultimo viaggio, lungo e faticoso, è stato senza dubbio gratificante perché siamo riusciti a consegnare i nostri scatoloni direttamente nelle mani di volontari ucraini, ragazzi e ragazze che hanno portato quanto ricevuto a civili e militari.

È stato un modo per esprimere da vicino la mia solidarietà al popolo ucraino. Così come hanno fatto i miei incredibili compagni di avventura. Durante il viaggio, con mia sorpresa e piacere, sono stato contattato dalla giornalista Simona Giovanna Giacinti che ha voluto raccontare questa piccola storia per RaiNews.it.

PS – L’intervista telefonica mi è stata fatta durante il viaggio di ritorno e purtroppo vi è stato un “misunderstanding” nel virgolettato finale. Del resto, è chiaro fin dalle battute iniziali che ho aderito a una campagna di aiuti organizzata da associazioni e volontari. Pertanto, la parola corretta sarebbe dovuta essere “accolto” e non “accompagnato”.

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No alla guerra!

Mi basta lo sguardo di un cane per capire la follia dell’uomo.

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Le regole spietate del mercato. E non sto parlando di musica.

Oggi Milano Finanza scrive: “Come nelle guerre del passato la risorsa di cui nessun esercito poteva fare a meno era l’acciaio, nel nuovo conflitto del 21° secolo tra l’umanità e il Coronavirus l’arma per la vittoria si chiama vaccino”.

Si capisce quindi che l’antidoto per il covid-19 sia diventato per le industrie farmaceutiche il grande affare del momento e, come ogni attività commerciale che si rispetti, anche questo particolare business è soggetto alle regole spietate del mercato (domanda e offerta) che determinano il prezzo del bene.

Non sono certamente un esperto di economia, tuttavia è facile intuire che in un mercato organizzato unicamente sul profitto prevalga sempre il più ricco.

Succede dunque che il 14% della popolazione mondiale possegga il 53% dei vaccini (Fanpage) e che nel mondo 45 società farmaceutiche quotate in borsa e in corsa per il vaccino in un anno siano salite in media del 262% (MF).

Insomma, in una situazione d’emergenza sanitaria mondiale come quella che purtroppo stiamo vivendo, bisognerebbe creare un’unica rete di ricerca e collaborazione tra Stati e imprese private per la produzione di uno o, magari, più vaccini anti-covid.

Almeno in questo particolare periodo storico, si dovrebbe dire “stop a brevetti e proprietà intellettuali” su tali vaccini.

Non è una questione di ecumenismo, umanità o altruismo che dir si voglia, ma semplicemente di intelligenza. Perché debellare velocemente questa Pandemia significa far ripartire l’economia globale e la vita sociale.

Utopia? Boh, forse. Ad ogni modo, dopo questa riflessione, datemi i premi Nobel per la pace, l’economia e la medicina.

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Mio fratello, il miglior amico del cane

Era un giorno d’estate di tanti anni fa. Trascorrevamo le vacanze nelle Marche, esattamente nella splendida fattoria dove è nato e cresciuto mio zio Cesare.

Eravamo piccoli e perdutamente innamorati della natura.

Poco prima di pranzo i miei genitori si accorsero dell’assenza di mio fratello.

Sgomento!

Lo cercammo ovunque: nelle rimesse, nelle stalle, in ogni angolo della campagna, ma niente da fare. Nessuna traccia.

Di nuovo sgomento!

Poi qualcuno disse di averlo visto giocare con il cagnolino di casa.

Allora andammo tutti di corsa verso la cuccia, ma ancora una volta niente da fare. C’era soltanto il piccolo Brick che scondinzolava.

Panico! Restammo tutti impietriti.

E mentre il caldo ci stava dando il colpo di grazia, improvvisamente spuntò una testolina dal giaciglio della dolce bestiola.

Era lui, mio fratello. Il miglior amico del cane.

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Il mercato del giovedì

Lo so, è un pensiero retorico, ovvio, scontato, fate voi, però le vecchie contadine che il giovedì mattina vengono in città, trascinando sotto il sole il loro carretto carico di ortaggi da vendere al mercato, sono il simbolo di un’Italia che non c’è più e che, nonostante tutto, continua a resistere con passione e dignità.

A proposito del mercato del giovedì…

In questi giorni vado spesso a casa di mia madre e ogni volta ho la sensazione che mio padre possa entrare da un momento all’altro. Oggi, per esempio, verso l’ora di pranzo, ho sentito prima dei passi sul pianerottolo e subito dopo un tintinnio di chiavi provenire da dietro la porta. Ho pensato: “Ecco, vuoi vedere che adesso entra con la spesa del giovedì e si mette a cucinare?

Questa è per te, papà, ovunque tu sia.

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Pillole quotidiane: la musica, per me, funziona esattamente così.

David Byrne e Luca D'Ambrosio
Perugia, 20 luglio 2018. Da lontano, in prossimità di una splendida terrazza panoramica, mi sembra di riconoscere alcuni musicisti del tour American Utopia, l’ultimo disco di David Byrne.

Mi avvicino con discrezione, temporeggio qualche secondo e subito dopo, senza esitare, chiedo loro: “Scusate, voi suonate con David Byrne?” Uno dei tre mi guarda con un sorriso beffardo e dice: “No, mi dispiace, è David Byrne che suona con noi!” E mentre tutti scoppiamo a ridere, una persona del gruppo mi indica Byrne che sta uscendo dall’hotel.

Ecco, la musica, per me, funziona esattamente così.

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Pillole quotidiane: Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira

socrates-brasileiro-sampaio-de-souza-vieira-de-oliveira.jpg
Eleganza. Intelligenza. Cuore.

Il ricordo di un calcio che ho amato e che oggi non c’è più.

(Manco un tatuaggio, eccheccazzo!)

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