Dalla Sicilia arriva vento fresco contro il germe delle cover. Direi che dalla loro press kit giunge fiera questa voce: una band che ha costruito nel tempo uno zoccolo duro di fan radicati sul territorio tanto da richiamare più pubblico delle stesse maledettissime cover band. Dunque è tempo di espatriare e visitare il resto d’Italia, ed ecco pronto per la critica e la stampa il loro esordio ufficiale dal titolo Quei colori. Un’autoproduzione dai toni appena “presuntuosi” che si muove tra rock, canzone d’autore e pop commerciale.
E così da una parte ci sono le chitarre elettriche e le linee di batteria con tanto di suoni e arrangiamenti importanti che attingono a piene mani dal mondo anglosassone, dall’altra parte, invece, troviamo un suono di basso e una voce educata che costruisce un dipinto quasi tutto italiano. E se il mood portante ci fa pensare agli AC/DC (La tua città) o all’hard rock dei Deep Purple (Ti racconterò), il resto della produzione e il cantato soprattutto ci riportano a casa nostra. In definitiva direi che i Karbonica si sono impegnati a realizzare un disco più che piacevole con brani eterogenei ma tutti, almeno così sembra, dai risvolti sociali e dai testi non affatto scontati, anche se si avverte la mancanza di un certo equilibrio e una certa maturità… (Alessandro Riva)
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