Due chiacchiere con Vondatty

Abbiamo intervistato Vondatty, cantautore di qualità che nel suo ultimo disco Nemico Pubblico ha collaborato con artisti del calibro di Dellera, Lucio Corsi, Giorgio Baldi, Lara Martelli e Dj Mike.

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Abbiamo intervistato Vondatty, cantautore di qualità che nel suo ultimo disco Nemico Pubblico ha collaborato con artisti del calibro di Dellera, Lucio Corsi, Giorgio Baldi, Lara Martelli e Dj Mike. Qui la nostra chiacchierata virtuale!

Intervista a Vondatty di Lorenzo D’Antoni

Ciao Vondatty, piacere di conoscerti. Raccontaci com’è nato il tuo progetto.  
Nasce dall’ossessione che ho fin dalla giovanissima età di fare dischi che possano dar vita alle mie sensazione e alla mia immaginazione. Potremmo anche dire che nasce proprio dall’immaginazione, tant’è che nel Barone VonDatty mi sono creato anche un alter-ego immaginario.

Da dove arriva l’idea del titolo del tuo disco “Nemico Pubblico?”  
Volevo un titolo forte e mi rendo conto che mi sono preso anche un bel rischio, in quanto può sembrare anche presuntuoso in un’epoca in cui sembra “vietato” prendersi sul serio. Ma per questo nuovo “viaggio” di VonDatty, che segue una trilogia piuttosto impegnativa, mi serviva un titolo del genere, che richiamasse un determinato immaginario (l’immaginazione torna sempre).

Borde e Chaumeton danno cinque parole chiave per definire il genere noir: onirico, strano, erotico, contradditorio e crudele, tutti aggettivi che ci sono venuti in mente ascoltando il tuo “Nemico pubblico”, concordi con noi?
Sono elementi essenziali anche per la scrittura delle mie canzoni, per cui non posso che essere contento del fatto che li abbiate percepiti nell’album.

Le sonorità sembrano essere uscite da un film di Orson Welles, sei un amante del genere? Come ti sei approcciato alla lavorazione del disco?
Credo che amare Orson Welles significhi amare il cinema, per cui non posso che ringraziarvi. Sono partito immaginando di scrivere una colonna sonora, poi ho aggiunto dei testi come se fossero dei racconti, uscendo un po’ dal lato autoreferenziale e autobiografico che avevo esplorato già a sufficienza negli album precedenti. Mi sono ritrovato a scrivere in maniera diversa, su uno strumento diverso (il pianoforte) e questo mi ha fatto capire che era necessario andare avanti. Mi stavo divertendo, mi sono divertito tantissimo nel realizzare “Nemico Pubblico”.

Hai collaborato con tantissimi artisti, raccontaci un aneddoto divertente o toccante.
Mi piace chiudermi in studio con altri artisti a scambiarci idee, l’ho sempre fatto, sempre lo farò. Poi si creano amicizie e ognuno di loro come amico e come artista mi ha dato tantissimo, per cui, raccontare solo qualcosa in particolare sarebbe come venir meno a tutti gli altri e a tutto il resto.

Cosa ti sentiresti di dire a chi per la prima volta ascolterà “Nemico Pubblico”?
Mi sentirei di consigliare un ascolto integrale, dall’inizio alla fine, è un disco che nasce per essere ascoltato così e la durata non è eccessiva.

Del futuro non v’è certezza, tu invece che progetti hai? Ora è fondamentale continuare a promuovere “Nemico Pubblico”, in attesa di poterlo riportare anche sul palco e quando quel momento arriverà sarà fondamentale non farsi trovare impreparati.

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