Gli Yin Yin pubblicano Yatta!, quarto album in uscita il 23 gennaio 2026 per Glitterbeat. Anticipato dai singoli Spirit Adapter e Lecker Song, il disco sarà presentato dal vivo in Italia con tre date a marzo. Un viaggio sonoro tra disco, funk, psichedelia e influenze asiatiche.
Yin Yin (press photo)
Gli Yin Yin annunciano il ritorno discografico con Yatta!, nuovo capitolo di un percorso sonoro riconoscibile e in continua evoluzione. Il disco uscirà il 23 gennaio 2026 per Glitterbeat ed è accompagnato da tre date dal vivo in Italia a marzo. Un ritorno atteso che consolida l’identità della band di Maastricht, tra ricerca musicale, immaginazione e forte vocazione live.
Yatta! è il quarto album degli Yin Yin e rappresenta il tassello più maturo della loro discografia. È il terzo lavoro pubblicato con Glitterbeat Records e arriva dopo l’ottimo riscontro di Mount Matsu del 2024 e The Age of Aquarius del 2022. L’esordio The Rabbit That Hunts Tigers risale invece al 2019 ed era uscito per Bongo Joe Records.
Il disco amplia il mondo sonoro della band, mantenendo un mix coerente di psichedelia, disco, funk, elettronica, surf e influenze del Sud-Est asiatico. Un linguaggio musicale che resta riconoscibile ma si arricchisce di nuove sfumature.
Il ritorno degli Yin Yin è stato anticipato dal singolo Spirit Adapter. Un brano euforico e rituale, che intreccia funk, spiritualità e suggestioni legate alla forza dell’acqua. È un’apertura intensa, pensata come atto iniziale del nuovo ciclo creativo.
Accanto a questo primo estratto, la band ha condiviso anche Lecker Song, traccia che richiama immaginari soul-funk e atmosfere cinematografiche giapponesi anni Sessanta, con dettagli timbrici che emergono con discrezione all’interno del mix.
Le coordinate musicali degli Yin Yin restano fedeli a una visione precisa. Psichedelia, disco e funk dialogano con suggestioni asiatiche, creando una musica strumentale pensata per il movimento e per il viaggio mentale.
L’album si apre con In Search of Yang, introdotto da un messaggio di Alan Watts sul concetto di equilibrio tra Yin e Yang. Il brano, gioiosamente disco, pone una riflessione sul nome stesso del gruppo e sulla ricerca di armonia nell’asimmetria. Il concetto di equilibrio nello squilibrio diventa una chiave di lettura dell’intero progetto.
Fin dagli esordi, gli Yin Yin costruiscono brani che funzionano come colonne sonore per luoghi che esistono solo nell’immaginazione. La scelta della musica strumentale lascia spazio all’ascoltatore, che può completare il racconto con la propria esperienza.
Kasumi’s Quest richiama l’estetica di un videogioco perduto, mentre Night in Taipei evoca una ballata notturna e profumata. Pattaya Wrangler suggerisce una passeggiata al tramonto, e Yata Yata assume i contorni di una disco pulsante dal sapore cinematografico.
L’attrazione verso l’Est è centrale nel percorso degli Yin Yin. Le influenze asiatiche emergono con forza e naturalezza, frutto di un’esplorazione iniziata anni fa grazie a compilation di musica psichedelica del Sud-Est asiatico.
L’uso di accordature orientali ha messo alla prova la band, offrendo nuove prospettive compositive e rompendo schemi consolidati. Questo approccio ha contribuito a rendere Yatta! l’album più organico del gruppo, registrato interamente dal vivo in studio.
Yatta! nasce da sessioni collettive, senza sovraincisioni separate. Una scelta che restituisce calore, immediatezza e atmosfera, valorizzando l’interazione tra i musicisti. Il risultato è un disco compatto, fluido e vitale.
Il titolo stesso riflette questo momento: “Yatta” è un’espressione giapponese che significa “Ce l’abbiamo fatta”. Un’affermazione semplice che riassume il percorso umano e artistico della band, oggi pienamente consapevole della propria identità.
Gli Yin Yin presenteranno Yatta! dal vivo in Italia a marzo 2026 con tre appuntamenti:
Tre date che promettono di tradurre sul palco l’energia globetrotter del nuovo album, tra groove ipnotici e visioni sonore.
Yatta! è il suono di quattro musicisti che hanno trovato il proprio equilibrio creativo e lo celebrano senza eccessi. Un album che conferma la personalità degli Yin Yin, invitando l’ascoltatore a entrare in un viaggio collettivo fatto di ritmo, immaginazione e scoperta. Un traguardo raggiunto insieme. (La redazione)
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