In seguito alla recente crisi economica scaturita dalla Pandemia, lo scorso mese di giugno Macao – regione amministrativa speciale dipendente dalla Cina – ha approvato per la prima volta una riforma che ha stabilito un tetto al fatturato dei casinò. La notizia è apparsa sul sito de La Repubblica.
Il regno asiatico del turismo e del gioco d’azzardo
Bisogna subito dire che assieme al turismo, il gioco d’azzardo è una delle principali attività economiche di Macao, regione dell’Asia orientale dove è possibile praticare legalmente tavoli verdi, slot machine e roulette. Dunque è facilmente intuibile il motivo di questa scelta: risollevare l’industria d’azzardo che, in seguito al lockdown, è stata colpita come molte altre attività dalla crisi.
Operatività delle nuove regole
Va subito detto che le nuove regole saranno operative a partire dal 2023 e gli operatori dovranno adeguarsi entro il 14 settembre 2022 al fine di ottenere le nuove licenze.
Perché questa scelta
Aumentare verso l’alto il limite di fatturato avrebbe fatto fallire sicuramente le case da gioco perché, in caso di entrate inferiori, i casinò avrebbero dovuto compensare le entrate mancanti. In questo modo il governo si garantirà un ingresso minino di tasse. Dall’analisi dei dati fatta dall’importante quotidiano ideale si legge, infatti, che dopo l’ultimo lockdown a Macao vi è stato un tracollo delle principali fonti di sostentamento economico della regione: il turismo e il il gioco d’azzardo.
Una canzone per Macao
Poiché siamo un sito di informazione musicale e culturale, e visto che l’articolo parla di Macao, abbiamo pensato di dedicare a questa regione asiatica una canzone dei Le Grand Orchestre du Splendid intitolata – manca a dirlo – Macao. (La redazione)
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