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Luca D'Ambrosio musica

Una breve ma signficativa chiacchierata con Edda a proposito del suo nuovo disco intitolato “Fru Fru”

Intervista a Edda di Luca D'Ambrosio
Il 22 febbraio è uscito per Woodworm Label il quinto album da solista di Stefano Rampoldi, più semplicemente Edda, con il quale ho fatto una breve ma significativa chiacchierata. Ah, dimenticavo: il disco si intitola Fru Fru perché – come dice lo stesso autore – “nella vita per essere felici bisogna essere un po’ Fru Fru”.

“Fru Fru” è il tuo nuovo disco. Perché questo titolo e in quale direzione si muovono queste canzoni?
“Fru Fru” significa che per cambiare vita bisogna almeno attestarsi al livello della virtù, altrimenti si rimane imprigionati nella condizione di passione e ignoranza. E in questi ambiti si può soltanto soffrire e fare cose sbagliate. Quindi, per stare bene bisogna essere un po’ “fru fru”, ovvero essere leggeri, umili è molto intelligenti. E per essere intelligenti bisogna anche essere felici. Quindi questo disco va alla ricerca della felicità.

Con chi hai lavorato e quanto tempo hai impiegato per realizzare questo nuovo album?
Per fare questo disco mi sono avvalso della collaborazione del produttore Luca Bossi con il quale ho lavorato per un anno. Io gli inviavo le mie canzoni e lui poi mi mandava i suoi arrangiamenti.

Com’è nato il disco?
È nato come nascono tutte le canzoni, per grazia ricevuta. Le canzoni non le scrivo io, mi arrivano già scritte. E fintanto che arrivano sono fortunato, quando smetteranno di arrivare mi servirò di altre persone.

Hai seguito l’ultima edizione del Festival di Sanremo? Se sì, mi dici qual è la stata tua canzone preferita?
Seguo sempre Sanremo, solo che quella settimana ero con mio padre e non facevamo altro che litigare. Comunque, la canzone che mi è piaciuta di più è stata quella di Achille Lauro.

Ti piacerebbe partecipare a Sanremo?
No, non mi piacerebbe andare a Sanremo, perché, per me, sarebbe una situazione stressante. Non sono assolutamente sicuro della mia immagine e mi creerebbe imbarazzo e, quindi, sarebbe una situazione di sofferenza.

Clicca qui e ascolta il disco mentre navighi

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film Luca D'Ambrosio

Ho fatto una domanda a Emidio Clementi dei Massimo Volume circa l’uscita del nuovo album dal titolo “Il nuotatore”

Emidio Clementi risponde a Luca D'Ambrosio
Il nuotatore è il nuovo album dei Massimo Volume pubblicato il primo febbraio 2019 da 42 Records. In occasione dell’uscita del disco ho fatto una domanda a Emidio Clementi, voce e autore dei testi della formazione bolognese.

Cosa significa per te questo nuovo disco e come ci si sente nel muoversi (anzi, per restare in tema, “nuotare”) nell’attuale ambiente musicale?

La gestazione del disco è stata lunga, in mezzo ci sono state tante cose. Il materiale si è trasformato, altri spunti li abbiamo abbandonati. Volevamo un disco sintetico, compatto, ritmicamente seducente. Il risultato finale ci soddisfa. È in fondo il disco che volevamo.

Dal punto di vista dei testi trovo che le canzoni siano affollate di personaggi, alcuni reali, altri immaginari. Per la prima volta ho aspettato che le atmosfere musicali fossero delineate prima di cominciare a scrivere. Questo mi ha aiutato a modellare meglio le parole sulla musica.

Finite le registrazioni mi sono reso conto che c’erano temi che ricorrevano. Il disco parla di desiderio, di paura, di una realtà che spesso mostra lati oscuri, o perlomeno imprevisti.

Riguardo all’ambiente musicale e a come il disco possa essere accolto, non ci siamo fatti troppe domande. Ogni disco vive di una vita propria, che spesso va al di là di quelli che sono i gusti del momento. Confrontarci con il presente ci ha sempre stimolato, anche perché in quel presente ci siamo anche noi. (Emidio Clementi)

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Luca D'Ambrosio musica the best

Alla fine ho deciso di farla. Ecco la lista dei miei 10 album preferiti del 2018.

Alla fine ho deciso di farla. Ecco la lista dei miei 10 album preferiti del 2018
Inizialmente ero indeciso se farla o non farla. Alla fine però l’ho fatta. La lista dei miei dischi preferiti del 2018, intendo.

Sono dieci, un po’ per scelta (non mi andava di fare un listone) e un po’ per convenzione (la classica “top ten”).

Li metto in ordine alfabetico di nome, perché potrebbero scambiarsi di posizione da un momento all’altro.

Ecco, allora, l’elenco dei miei dieci album preferiti del 2018.

Se non li avete mai ascoltati, fatelo attraverso le tante piattaforme online per farvi un’idea.

Se poi vi piacciono e avete la possibilità, acquistateli materialmente, meglio se in un “vecchio” e classico negozio di dischi.

E, naturalmente, buon ascolto. (L.D.)

DIECI DISCHI DEL 2018 (in ordine alfabetico)

DAVID BYRNE. American Utopia (Nonesuch)
Best of 2018

MARIANNE FAITHFULL. Negative Capability (BMG)
MARIANNE FAITHFULL. Negative Capability

AMEN DUNES. Freedom (Sacred Bones)
Best of 2018

LOW. Double Negative (Sub Pop)
Best of 2018

RICCARDO SINIGALLIA. Ciao Cuore (Sugar Music)
Best of 2018

SONS OF KEMET. Your Queen is a Reptile (Impulse!)
Best of 2018

EMMA TRICCA. St. Peter (Dell’Orso)
Best of 2018

UNKNOWN MORTAL ORCHESTRA. IC-01 Hanoi (Jagjaguwar)
Best of 2018

KURT VILE. Bottle It In (Matador)
Best of 2018

YOUNG FATHERS. Cocoa Sugar (Ninja Tune)
Best of 2018

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Luca D'Ambrosio musica

È stato un anno importante, per me. Buon 2019.

La musica, per me
Il 2018 è stato, per me, un anno molto interessante. Lo è stato sia per la conferma delle tante collaborazioni (tra queste ricordo Musicletter.it, La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, le Targhe Tenco e il MEI) che per la pubblicazione del mio libro La musica, per me. Come funziona la musica? Rispondono 50 artisti italiani da parte di Arcana Edizioni, storica casa editrice italiana fondata da Raimondo Biffi con l’intervento, la collaborazione e il supporto di Fernanda Pivano.

È proprio a partire da questo mio primo, vero lavoro editoriale, disponile dal 15 marzo scorso in tutte le librerie d’Italia e nei negozi online, che mi preme rivolgere un particolare ringraziamento a tutti coloro che hanno deciso di comprarlo, sostenerlo, diffonderlo, condividerlo e ospitarlo. Cercherò di farlo utilizzando queste pagine, pur sapendo che sicuramente qualche nome lo dimenticherò. E per questo mi scuso in anticipo.

Iniziamo allora: grazie a Rockol, Rockit, Gr1 Rai, Rai Isoradio, La Repubblica e il Record Store Day, Nordovest Dischi (Frosinone), Radio Città Benevento, Loudd, Sentireascoltare, Rumore, Ondarock, Musicalnews, Kalporz, La Nuova del Sud, La Gazzetta del Mezzogiorno, Exitwell, Osservatori Esterni, Studio Europa, Radio Selfie, Libreria del Teatro (Bitonto), Paper Pop (Matera), Mei (Faenza), Sparwasser (Roma), Reverendo Lys, Recensioni Libri e Corus Cafè. Ma soprattutto ringrazio gli amici e tutti gli artisti che si sono resi disponibili.

È stato dunque, per chi scrive, un anno davvero importante che mi ha portato addirittura a conoscere e a consegnare una copia de La musica, per me direttamente nelle mani di chi, attraverso il suo capolavoro dal titolo Come funziona la musica?, mi ha dato lo spunto per realizzare questo libro pop. Sto parlando dell’immenso David Byrne.

Ora però tocca mettersi al lavoro per i prossimi dodici mesi, augurandomi che sia per tutti un 2019 sereno e fortunato.

(Luca D’Ambrosio)

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libri Luca D'Ambrosio musica

La musica, per me: incontri e presentazioni.

Marino Severini (The Gang) e Luca D'Ambrosio
Come ben saprà chi bazzica questo blog, il 15 marzo 2018 è uscito per Arcana Edizioni il mio libro dal titolo La musica, per me. L’ho scritto con la fondamentale collaborazione di 50 artisti italiani ai quali ho rivolto sempre la stessa domanda: “Come funziona la musica?”.

Il libro, a oggi, è stato presentato in diverse città italiane (Frosinone, Matera, Bitonto, Faenza…) e ne hanno parlato diversi magazine, webzine e radio (Rumore, Rockol, GR1 RAI, RAI Isoradio, Radio Città Benevento, Radio Atlanta Milano, Loudd, Sentireascoltare, Musicalnews, Kalporz, Osservatori Esterni, Exitwell, Il Quotidiano del Sud, La Nuova del Sud, La Gazzetta del Mezzogiorno…).

La musica, per me si compone di una prefazione del giornalista e critico musicale Ernesto Assante, di una mia introduzione e 50 schede in cui presento ciascun artista intervistato.

È possibile acquistare una copia del libro in libreria oppure online (clicca qui), mentre se siete interessati a una presentazione nella vostra città, scrivete a librolamusicaperme@gmail.com. Grazie e a presto. (L.D.)

P.S.
Nella foto in alto, Marino Severini dei Gang e il sottoscritto.

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altro libri Luca D'Ambrosio musica

Pillole quotidiane: la musica, per me, funziona esattamente così.

David Byrne e Luca D'Ambrosio
Perugia, 20 luglio 2018. Da lontano, in prossimità di una splendida terrazza panoramica, mi sembra di riconoscere alcuni musicisti del tour American Utopia, l’ultimo disco di David Byrne.

Mi avvicino con discrezione, temporeggio qualche secondo e subito dopo, senza esitare, chiedo loro: “Scusate, voi suonate con David Byrne?” Uno dei tre mi guarda con un sorriso beffardo e dice: “No, mi dispiace, è David Byrne che suona con noi!” E mentre tutti scoppiamo a ridere, una persona del gruppo mi indica Byrne che sta uscendo dall’hotel.

Ecco, la musica, per me, funziona esattamente così.

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Pillole quotidiane: Person Pitch di Panda Bear

person-pitch-by-panda-bear.jpg
Ogni tanto mi piace ricordarvi che Person Pitch non è soltanto il capolavoro di Noah Lennox (aka Panda Bear), ma è anche e soprattutto uno dei dischi più innovativi e coinvolgenti degli ultimi dieci anni.

Un vero e proprio caleidoscopio pop che nel tempo si sta ritagliando un posto fondamentale tra i dischi più belli di sempre. (Luca D’Ambrosio)




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Pillole quotidiane: quando ero il Re del beat italiano

La verità è che sono cresciuto soprattutto con la musica pop degli anni ‘60. E quelli che vedete nella foto in alto sono alcuni dei 45 giri che da bambino ascoltavo con il mangiadischi portatile dei miei genitori.

Era di un colore verde intenso e ogni volta che inserivo un disco mi sentivo al settimo cielo.

Spesso, d’estate, quando ero in vacanza sul balcone di casa, facevo finta di essere un cantante beat. Anzi, ero il Re del beat italiano

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Recensione: Edda – Graziosa Utopia (2017)

EDDA
Graziosa Utopia è sicuramente uno dei più bei dischi italiani del 2017 finora pubblicati. Un lavoro in cui Edda mette a nudo i suoi sentimenti e il suo romanticismo rivelando, ancora una volta, tutta la sua fragilità di uomo e di artista.

Un album pop/rock che racchiude dieci bellissime canzoni d’amore che emozionano e danno forza attraverso un linguaggio crudo e diretto come solo l’ex Ritmo Tribale riesce a fare. Un linguaggio intriso di poesia ma spesso esasperato e spigoloso, capace di bucare gli stomaci più forti e allo stesso tempo di sciogliere i cuori più algidi.

L’impressione che si ha ascoltando ogni volta Edda è che spinga tutto oltre i confini della normalità, quantunque il suo atteggiamento appaia quasi sempre discreto e conformista. E forse è questo il segreto della sua oscura bellezza: andare oltre i propri limiti per poi eclissarsi.

Lo fa inconsapevolmente, per istinto, per natura, e lo si può intuire fin dal suo modo di cantare che va oltre le proprie possibilità ma che affascina e scuote le coscienze di chiunque lo ascolti. Probabilmente la sua è una sfida. Una sfida contro l’umanità, contro se stesso, contro le solite cose, oppure è semplicemente una graziosa utopia. (Luca D’Ambrosio)



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