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Otis Redding – Lonely & Blue (2013)

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Il CD di “Lonely & Blue: The Deepest Soul of Otis Redding” potrebbe sembrare la ristampa di un album dimenticato in vinile di Otis Redding che oggi trova la sua prima pubblicazione in digitale. Non è così, questo album non è mai esistito, si tratta di una simpatica (ma, in qualche maniera, pure equivocabile) iniziativa per assemblare una compilation di brani dell’interprete di (Sittin’ On) The Dock Of The Bay – morto in un incidente aereo nel dicembre del 1967 all’età di 26 anni – donando alla confezione tutte le caratteristiche per far sembrare il disco assai datato. Una vera e propria operazione nostalgia; l’artwork del packaging cartonato che si propone ai nostri occhi evoca proprio il layout delle pubblicazioni Stax/Volt in vinile della fine degli anni Sessanta; è così vintage che si è provveduto addirittura a ricreare quel riconoscibile logorio ‘circolare’ delle copertine dei dischi che sopravvivono sugli scaffali di qualche vecchio collezionista o nelle cantine polverose dei nostri genitori. Un disco che lo stesso Redding avrebbe (ipoteticamente) potuto realizzare allora, all’apice della sua carriera. Perfino le note di copertina all’interno del booklet sono state redatte al presente per accrescere la convinzione di chi legge di trovarsi dinanzi ad un disco di fine ’60. Vi sono inclusi alcuni conosciutissimi e indimenticabili hit di Otis come “I’ve Been Loving You Too Long”, “These Arms of Mine”, “My Lover’s Prayer” e “Free Me” assieme ad alcune cose meno conosciute (e meno sfruttate) quali “A Waste of Time”, “Open the Door”, “Gone Again”, “Send Me Some Lovin’” e “Everybody Makes a Mistake”, giusto per indicarne alcune. L’astuta operazione – che riscalda comunque il cuore di tanti appassionati – è stata condotta in porto dal produttore David Gorman e non v’è dubbio che David ha confezionato un prodotto di notevole interesse anche per coloro che posseggono tutti i dischi di Otis Redding; perché è proprio in quel look così vintage ed originale della cover, nella sapiente scelta dei brani inclusi, nelle note di copertina, che in molti non sapranno sottrarsi dall’acquisto (per giunta si tratta di CD economico). I brani selezionati sono quelli che più di altri mettono in mostra il mood e la straordinaria vocalità di Redding alle prese con la parte del suo repertorio composto di ballate tristi e ‘notturne’, indipendentemente dalla loro notorietà o dal successo che hanno riscosso nelle classifiche di vendita. Relativamente a “I’ve Got Dreams To Remember” è qui presente una versione con un testo (dalle liriche più ‘dark’ e personali) diverso dal pezzo universalmente conosciuto. Più che l’ennesima compilation di Greatest Hits dell’artista, che francamente giova a poco, questo può essere assimilato al miglior album che la leggenda del soul avrebbe potuto incidere e che non ha mai inciso. Certo è che così come sono stati scelti i brani qui inclusi questo potrebbe essere un eccellente punto di partenza per coloro che non conoscono Redding ma che hanno sentito dire da tanti che egli sia stato il più grande soul-singer di tutti i tempi. (Luigi Lozzi)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 24 Aprile 2013

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