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Vallanzaska – Orso Giallo, 2017 | Recensione

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Uno ska italico di bellissima energia. Un funk poco “tamarro” che in alcuni casi anzi è fin troppo glitterato di eleganza e spiritualità.

E poi ci sono le tinte ferrose, un po’ alla Tom Waits – ascoltate la musica e non il vocale di Soia oppure ascolta il reggae di Dubai – e poi ci sono le tinte pastello di una bella canzone vintage all’italiana maniera, con il levare sempre protagonista, antico nello spirito il mood come quello di quando si andava in giro negli anni ’60 poco scoperti e scosciati (date orecchio a Butterly oppure in particolare la sezione di fiati di Sei qui che inevitabilmente mi riportano a quell’immaginario).

Si intitola Orso Giallo questa nuova prova per festeggiare i 25 anni di carriera dei milanesi Vallanzaska. E se per alcuni tratti purtroppo somigliano troppo ai più famosi Elio e le Storie Tese – forse troppo, forse avrebbero dovuto porci rimedio e all’occasione citiamo il singolo di lancio Assessore o la geniale Easy – per moltissimi altri aspetti hanno una personalità che non barattano con nessun altro.

Ed è forse proprio il tono ska latino con questi fiati assai caratteristici che i nostri si staccano dal pop demenziale di quelli famosi e raggiungono la terra promessa a suon di rockabilly e citazioni di stile.

L’elettronica spesso fa la differenza negli arrangiamenti e per questo cito Io non c’entro o nella già citata Dubai e poi risultano efficaci nel rivedere lo stile, che imporrebbe suoni e andamenti, in trasgressioni per niente accentuate ma assolutamente determinanti.

Momento culto di questo è, a parer mio, il brano Sei qui che mescola con stile il pop noir al drumming rockabilly con questi fiati ska il tutto trascinato da una voce corale che porta e non molla. Anzi, su due piedi due sembra quasi di tornare tra le pieghe del pop di controcultura di queste nuove realtà indie.

Chi e cosa sia l’Orso Giallo è da rintracciare tra le righe e forse non è dato di sapere fino in fondo, ma chi siano davvero i Vallanzaska penso proprio che è da questo disco in poi che lo capiremo come si deve. (Alessandro Riva)

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✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 31 Ottobre 2017

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