Categorie: Articolo

The Seeds – Future (1967)

Pubblicato da


Proprio mentre i Seeds seguono il missaggio del loro disco blues negli studi della Gold Star, Sky Saxon e compari cominciano le sedute di registrazione del loro terzo album (la pubblicazione di A full spoon of Seedy blues sarà infatti posticipata per dare adeguato spazio promozionale al disco “flower power” della band). Dal novembre del 1966 al maggio dell’anno successivo i Seeds sono dunque impegnati a scrivere quello che nei progetti è il loro disco più paranoico ed elaborato e che, a conti fatti, risulta il più irrisolto e trascurabile del lotto. Il contratto che li lega al nuovo impresario Tim Hudson ha imposto un drastico ridimensionamento dell’ immagine. Sartorie costose, boutique prestigiose, parrucchieri, truccatori, escort. I Seeds diventano una macchina per attirare soldi e sgualdrine. Cavalcare il fenomeno del flower-power e del rock acido è necessario per dare nuova credibilità a questi quattro punk che sanno scrivere un’ unica canzone (e solo a quella in realtà credono, motivo per cui Sky si impunterà per pubblicare come estratto l’ennesima rivisitazione di Pushin’ Too Hard stavolta intitolata A Thousand Shadows) e Hudson lavora alacremente per propagandare i suoi pupilli come profeti della generazione dei fiori. In realtà di avveniristico, profetico o di semplicemente innovativo per indole e creatività Future non ha quasi nulla fatta eccezione per qualche elaborazione in studio che lo rende dinamicamente più efficace. Non basta tuttavia a scongiurare l’attacco narcolettico quando sfilano canzoni come Painted Doll, Six Dream, la straziante Fallin’ e l’interminabile parata di ninnoli indiani che piove come una sciagura su Travel with your mind: Future si impantana in una psichedelia davvero poco credibile sul piano artistico e per nulla attraente su quello commerciale causando il tracollo del titolo Seeds e l’allontanamento del vecchio nocciolo dei fan, confuso e disorientato dalle mutazioni dei loro idoli (l’album blues uscirà appena un mese dopo, fomentando altra confusione). Quando l’anno successivo i Seeds pubblicheranno il bellissimo singolo Satisfy You/900 Million people daily all making love (incluso in questa “ristampona” in doppio cd assieme a varie alternate track e al missaggio mono dell’album) le classifiche saranno orfane del loro nome. Se i semi erano buoni, forse erano stati piantati nel terreno sbagliato. (Franco Dimauro)


✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 13 Settembre 2013

MUSICLETTER.IT

Musica, cultura e informazione (dal 2005)