Christian Frosio – Mille direzioni, 2020 | Recensione | Streaming

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Christian Frosio - Mille direzioni, 2020
Disco d’esordio del bergamasco Christian Frosio che nel tempo di una relativamente breve carriera ha già seminato cose interessante lungo un percorso che ad ora trova il suo primo coronamento dentro i suoni e le canzoni di questo disco dal titolo Mille direzioni, un lavoro autoprodotto di cui lo stesso Frosio ci tiene a sottolineare quanto sia protagonista nelle tante fasi della realizzazione. E mi colpisce in particolar modo da subito la sua regia in questo nuovo video Anime leggere, davvero interessante e ricco di impatto.

La rete ci ha anche anticipato questo disco regalandoci due videoclip altrettanto curati dei singoli Apri la finestra e La nostra casa, brani che però nel disco ufficiale ritroviamo arricchiti di un mix rinnovato. E colpisce anche la chiarezza e la maturità delle scelte artistiche, figlie soprattutto di una devozione al pop main stream italiano, quello definito di suoni morbidi e decisi, di momenti che finalmente tornano a dedicare spazio ai soli di chitarra e a tanto altro ancora.

Numerosi gli ascolti che possiamo rintracciare, dalle forti sospensioni di Mango con quel certo gusto etereo per le programmazioni, alla trasparenza di leggeri richiami “rock” che amavo ascoltare dentro le trame domenicali di Venditti – e in questo caso brani come Distante ne sono una vera dimostrazione. E se dentro le rughe di Giocare col vuoto trovo una individualità formata e priva di fantasmi con quel gusto quasi apocalittico di rendere pop una sensazione dell’anima, quasi ovunque nel disco mi pare invece di ritrovare vivi i richiami a quelle scelte vocali proprie di un Baglioni e di tutto quel certo modo di gestire la voce.

A sottolineare la personalità arriva un brano come Guarderò lontano di oltre 7 minuti che chiude l’ascolto, brano in cui arrivano evidenti i tanto agognati richiami americani. Christian Frosio dimostra così apertura e maturità nel gestire con peso poetico e mai scontato la leggerezza estetica di canzoni pop italiane che non restano chiuse dentro i cliché della nostra tradizione. Apertura e maturità appunto. (Alessandro Riva)

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