Il debutto dei Mondo Freaks reinventa l’energia del boogie-funk anni ’80 senza scadere nel revival. Con groove impeccabile, ospiti vocali di classe e la produzione di Michael Brauer, l’album unisce disco, R&B e funk in otto brani che suonano come una festa irresistibile da cui non vorrai uscire.
Mondo Freaks (press photo)
Nel loro album di debutto omonimo il gruppo di 10 elementi da Melbourne Mondo Freaks entra in scena con la sicurezza di una band che sa esattamente dove vuole colpire: nel punto in cui il funk tardo ’70 / inizio ’80 smette di fare il nostalgico e torna a essere una necessità fisiologica. L’album punta su un suono deciso e sfacciato, senza perdere tempo in coreografie rétro o inchini di cortesia al passato.
La radice è boogie/funk d’epoca—Change, B.B. & Q. Band, e un sentore di Cameo—ma senza quell’odore da revival party della festa aziendale sotto natale. Il groove è costruito con la precisione di chirurghi che non hanno mai visto un camice: Luke Hodgson al basso e Graeme Pogson alla batteria tengono tutto saldo e pulsante, guidando la band con un tocco che è metà disciplina da studio e metà swagger da club sudato alle tre del mattino.
L’album, lucidato dalla leggenda del mixaggio e vincitore di molteplici Grammy Michael Brauer come fosse una Cadillac del ’82 appena uscita dal detailing, lascia respirare il groove lungo otto brani che alternano disco-funk scatenato, R&B levigato e picchi di boogie da far muovere anche i più rigidi, con un quintetto di ospiti alla voce tra cui si distingue Jade McRae come lead vocalist su sei brani.
Ma il nome della voce su ciascuna traccia passa quasi in secondo piano di fronte al groove travolgente di brani come All Night, che richiama alla mente Take Your Time (Do It Right) della S.O.S. Band, o la scintillante Turn This Love Around. L’aspetto corale della musica emerge ancora più chiaramente in brani come Bells Are Ringing, dove il ritornello si apre in un contagioso coro di voci, o in duetti come quello diShifting Sands.
Nel complesso, il disco suona come la colonna sonora di una festa a cui non sei stato invitato ma finisci comunque per entrarci dalla finestra del bagno e nessuno ti caccia, perché balli troppo bene. I Mondo Freaks non reinventano il genere, lo trattano come un vecchio amante: senza nostalgia tossica ma con una cura quasi sacrale che lo fa brillare di nuovo. (Adaja Inira)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 27 Novembre 2025