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La mia casa di Montalbano: un racconto privato e collettivo firmato Costanza DiQuattro

Costanza DiQuattro racconta la trasformazione della villa di Puntasecca, da casa di vacanza a iconico set del Commissario Montalbano. Un racconto di infanzia, ospiti illustri e cambiamenti, tra ricordi familiari e la nascita della Vigata televisiva resa immortale dalla penna di Andrea Camilleri.

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Con La mia casa di Montalbano, Costanza DiQuattro offre al lettore un viaggio intimo e nostalgico all’interno della villa di Puntasecca, oggi celebre location della serie televisiva dedicata al commissario Montalbano. Un libro che intreccia memoria personale e storia culturale, restituendo voce e volto a un luogo ormai entrato nell’immaginario nazionale.

Un’estate siciliana degli anni Novanta

Il racconto si apre nella Sicilia dei primi anni Novanta. La scena è quella di una casa sul mare, con una terrazza animata da chiacchiere, bicchieri di caffè freddo e aranciata. I bambini, tra cui la stessa autrice, corrono seminando sabbia sui pavimenti, mentre gli adulti si godono l’estate mediterranea. È in questo contesto familiare e affettuoso che DiQuattro inizia a rievocare la quotidianità della villa, un luogo di incontro, di ritmi lenti e di piccole abitudini che segnano il tempo delle vacanze.

Una galleria di personaggi reali

Tra i protagonisti del libro spiccano figure affettuosamente tratteggiate. Il nonno, con la sua passione per il pianoforte e i gesti gentili, e la nonna, presenza costante e risoluta, vestita di prendisole fiorati e circondata da una grazia semplice e decisa. Attorno a loro si muove un piccolo universo fatto di ospiti, aneddoti e momenti di vita condivisa, in un’atmosfera che mescola leggerezza e malinconia.

Dal ricordo alla trasformazione

Il passaggio più significativo del racconto è quello che vede la casa trasformarsi. Puntasecca diventa la fittizia Vigata, la villa si adatta alle esigenze di un set televisivo e gli spazi domestici assumono nuove funzioni: il soggiorno si trasforma in una camera da letto, la quotidianità lascia il posto alla finzione narrativa. La casa privata diventa un luogo pubblico, riconoscibile da milioni di spettatori.

Camilleri e l’immortalità della casa

A fare da sfondo a questa metamorfosi, la figura di Andrea Camilleri, lo scrittore che con la sua penna ha dato vita a Montalbano e che nel 2025 avrebbe festeggiato il centenario dalla nascita. La prefazione di Gaetano Savatteri sottolinea il legame tra letteratura, televisione e memoria collettiva, mettendo in evidenza quanto quella casa sia diventata, nel tempo, un simbolo riconosciuto e condiviso.

Una biografia corale

La mia casa di Montalbano non è solo un libro di ricordi. È una sorta di biografia corale, un racconto in cui la dimensione privata della famiglia DiQuattro si intreccia con quella pubblica della narrazione televisiva e letteraria. Una casa che prima apparteneva a pochi e ora a tutti, grazie alla forza evocativa delle storie di Camilleri e all’affetto di un pubblico che, stagione dopo stagione, ha imparato a riconoscerne angoli e prospettive.

Conclusione

Con uno stile sobrio e carico di autenticità, Costanza DiQuattro restituisce al lettore il senso del tempo e della trasformazione di un luogo caro, diventato icona nazionale. La mia casa di Montalbano – con il sottotitolo “La storia da romanzo della Villa di Puntasecca, da Bufalino a Camilleri” – è un tributo alla memoria, ma anche un invito a guardare i luoghi con occhi nuovi, capaci di coglierne il valore oltre la superficie della consuetudine. (La redazione)

✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 1 Luglio 2025