Articoli

Muore Ozzy Osbourne, aveva 76 anni

Ozzy Osbourne, storico frontman dei Black Sabbath, leggenda del rock e padre dell’heavy metal, è morto all’età di 76 anni. La sua carriera, tra eccessi, successi e rinascite, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del rock mondiale. Un tributo a un artista che ha cambiato la musica per sempre.

Pubblicato da

Ozzy Osbourne, leggenda del rock e padre dell’heavy metal, si è spento all’età di 76 anni. Dalla fondazione dei Black Sabbath alla carriera solista, ha segnato decenni di musica con la sua voce unica e la sua vita fuori dagli schemi.

Gli inizi difficili

John Michael Osbourne, nato a Birmingham il 3 dicembre 1948, è cresciuto in una famiglia numerosa e modesta della classe operaia. Afflitto fin da piccolo da dislessia, balbuzie e deficit dell’attenzione, trovò nella musica una via di espressione e riscatto. I Beatles furono la sua prima ispirazione, ma furono le atmosfere oscure e i suoni potenti a segnare la sua strada. Dopo un’adolescenza turbolenta, segnata anche da un breve periodo in carcere per piccoli furti, cominciò a suonare in varie formazioni locali fino a fondare, nel 1969, una band destinata a fare la storia: i Black Sabbath.

La rivoluzione dei Black Sabbath

Con i Black Sabbath, Osbourne contribuì a dare forma e sostanza a un genere nuovo: l’heavy metal. La voce carismatica, i testi oscuri e la presenza scenica dirompente fecero del gruppo un fenomeno internazionale. Album come Paranoid e Master of Reality divennero pietre miliari del rock duro. Ma la crescente fama fu accompagnata da eccessi che portarono a scontri interni e, alla fine degli anni Settanta, al suo allontanamento dalla band.

La rinascita da solista

Dopo un periodo di forte crisi personale, Ozzy tornò sulle scene con una carriera solista travolgente. Grazie anche alla collaborazione con il giovane chitarrista Randy Rhoads, diede vita a dischi memorabili come Blizzard of Ozz e Diary of a Madman. La sua musica, intrisa di riferimenti esoterici e visioni distopiche, mantenne una forte identità anche nei decenni successivi, evolvendosi con i tempi ma senza mai rinunciare alla propria intensità. Il successo commerciale fu costante, con oltre 50 milioni di dischi venduti da solista.

Eccessi, cadute e resurrezioni

La vita privata di Osbourne fu segnata da numerose dipendenze, da momenti di crollo psicofisico e da comportamenti controversi, spesso al centro di polemiche. L’episodio del pipistrello sul palco, gli arresti per ubriachezza molesta, le accuse di messaggi subliminali nei testi: tutto contribuì a costruire l’immagine di un artista fuori dagli schemi, amato e criticato in egual misura. Ma ogni caduta fu seguita da un ritorno: a fianco della moglie Sharon, diventata sua manager, riuscì più volte a reinventarsi, mantenendo viva la sua creatività.

Icona mediatica e figura generazionale

Negli anni Duemila, Osbourne divenne noto anche a un pubblico non musicale grazie al reality The Osbournes, che lo rese un volto familiare della televisione americana. Se da un lato ciò lo allontanò da parte del pubblico più fedele al rock, dall’altro consolidò la sua fama come icona culturale. Continuò a pubblicare dischi e a salire sui palchi, nonostante i crescenti problemi di salute.

L’addio e l’eredità

Dopo la diagnosi di Parkinson, Ozzy fu costretto a interrompere i tour. Il suo ultimo concerto, tenuto il 5 luglio 2025 a Birmingham, lo ha visto riunirsi alla formazione originale dei Black Sabbath per una serata tributo che ha chiuso idealmente il cerchio. Seduto su un trono, affaticato ma presente, ha salutato il pubblico della sua città, accompagnato da alcuni tra i più grandi nomi del rock e del metal mondiale.

Ozzy Osbourne è morto il 22 luglio 2025, a 76 anni. La sua figura rimane inscindibile dalla storia dell’heavy metal, un genere che ha contribuito a fondare e a portare al successo globale. Ribelle, imprevedibile, eccessivo ma autentico, lascia un’eredità profonda e duratura nella musica e nella cultura popolare. (La redazione)


Se vuoi segnalarci un errore o dirci qualcosa, scrivici a musicletter@gmail.com. Se invece ti piace quello che facciamo, clicca qui e supportaci con una piccola donazione via PayPal, oppure acquista su Amazon il nostro utile quaderno degli appunti o qualsiasi altro prodotto. Stessa cosa su AliExpress. Inoltre, puoi acquistare un qualsiasi biglietto su TicketOne. Infine puoi isciverti al nostro canale Telegram. Grazie

Daily Playlist - Weekly Playlist - Main Playlist - Random Album

✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 22 Luglio 2025

MUSICLETTER.IT

✓ MUSICLETTER.IT è un sito indipendente di musica, cultura e informazione fondato e diretto dal 2005 da Luca D'Ambrosio