Con More Feed, i berlinesi Feed LA uniscono membri da Poets of Rhythm e Faruk Green per esplorare territori sonori tra jazz, funk, psichedelia e library music. L’album nasce da sessioni live su nastro ed è ricco di improvvisazioni, groove originali e libertà creativa, sfuggendo a ogni categorizzazione.
Feed LA (press photo)
Con membri provenienti dalla leggendaria formazione deep funk Poets of Rhythm e dal collettivo future jazz Faruk Green, i berlinesi Feed LA si presentano come un ensemble di razza, capace di spingersi ben oltre i confini dei generi noti, e con il loro secondo album, More Feed, la band conferma la sua attitudine a sfuggire alle categorizzazioni rigide, offrendo un viaggio sonoro ricco di improvvisazioni inventive e trame armoniche sorprendenti.
Il disco si muove liberamente tra jazz sperimentale, funk energico, groove da library music e incursioni in territori rock psichedelici, con un approccio che rifugge qualsiasi griglia di mercato. Il risultato è un’esperienza d’ascolto che vibra della gioia pura del jazz: un territorio fatto di deviazioni inaspettate, conversazioni strumentali intricate e improvvisi bagliori creativi.
La loro pratica artistica è coerente con questo spirito libero: ogni brano nasce da sessioni live registrate su nastro, già dalle prime fasi di composizione. Con Özgür Bayraktar alle tastiere, Daniel Ray Gahn alla batteria, Michael “Treetop” Voß alla tromba e Jeff Özdemir al basso, la band improvvisa per ore, dando spazio alla spontaneità più assoluta. Come racconta Bayraktar, i musicisti spesso non si guardano nemmeno durante le sessioni, seguendo il flusso con fiducia e naturalezza.
Ritroviamo questo spirito sperimentale in brani come Bun Bo che si apre su un groove rilassato ma pulsante, dove il basso circolare e le tastiere liquide costruiscono un’atmosfera quasi cinematografica. Oppure in Snake Fingers, che è puro slancio ritmico che vibra di tensione controllata, dove la libertà jazz si veste di precisione quasi matematica. Mentre Even Higher si sviluppa lentamente, in una costruzione stratificata che parte dal silenzio e cresce in un climax caldo e avvolgente.
Fast Cash (Up In Stratosphere) è un’esplosione di groove sincopato e nervoso, con linee di basso serrate e riff di tastiera che sembrano rincorrersi in un loop ipnotico. Il brano cattura perfettamente l’estetica “free pop” del gruppo: un funk moderno, suonato con la libertà e l’urgenza del jazz d’avanguardia. C’è un senso di corsa contro il tempo, ma senza perdere mai il controllo: il risultato è una traccia che coinvolge il corpo quanto la mente.
Feed Lala invece, apre uno spiraglio più etereo e giocoso. La tromba di Voß si muove su un tappeto sonoro leggero, quasi sognante. È uno dei brani più accessibili e affascinanti dell’album, dove la band riesce a sintetizzare complessità armonica e immediatezza melodica, senza mai rinunciare alla propria identità sperimentale.
More Feed è un invito a entrare nel cuore pulsante dello studio di registrazione dei Feed LA, dove ogni traccia è un dialogo vivo e mutevole. La band ci accompagna in un paesaggio sonoro dinamico e vibrante, che celebra l’imprevedibile bellezza del suonare insieme. Un album che non si ascolta soltanto: si esplora, si scopre, e si lascia avvolgere. (Adaja Inira)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 29 Luglio 2025