B-Side. L’altro lato delle canzoni (Inverno). Il nuovo libro di Doriana Tozzi

La giornalista e scrittrice Doriana Tozzi ha ideato la tetralogia di “B-Side – L’altro lato delle canzoni”, di cui da poco tempo è uscito il secondo volume, “Inverno”.

La musica ci fa viaggiare sulle ali della fantasia; ascoltando le nostre canzoni preferite spesso ci ritroviamo infatti proiettati in un sogno ad occhi aperti che nasce da quelle stesse canzoni ma che poi prende tanti spunti e dettagli personali dalla nostra vita, dal nostro modo di essere, dai nostri pensieri.

A partire da questo concetto che contraddistingue tutti gli appassionati di musica, la giornalista e scrittrice Doriana Tozzi ha ideato la tetralogia di “B-Side – L’altro lato delle canzoni”, di cui da poco tempo è uscito il secondo volume, “Inverno”.

La tetralogia, edita da Arcana Edizioni, consta di racconti di fantasia che prendono spunto da alcune canzoni di cui volta per volta ritroviamo i protagonisti e le atmosfere e talvolta addirittura qualche parola presa in prestito dai testi originali e rimaneggiata fino a definire i contorni di storie tutte nuove e spesso molto diverse da quelle che si potrebbe immaginare.

Il noto giornalista e critico musicale Ernesto Assante, autore della prefazione di questo secondo libro, parla di arte creata a partire da altra arte, ovvero letteratura che nasce dal cuore pulsante della musica scatenando ancora “altri sentimenti, altre sensazioni” ed è proprio quello che accade al lettore, scoprire altri sentimenti e sensazioni a partire da queste pagine che scorrono velocemente, più del tempo stesso di una canzone.

Mentre nel primo volume, sottotitolato “Autunno”, l’autrice ha selezionato alcuni brani del rock alternativo italiano, in questa seconda fatica editoriale, sottotitolata “Inverno”, la selezione è avvenuta piuttosto nel vasto repertorio dei cantautori italiani, con un occhio di riguardo per quelli più recenti (Diodato, Brunori Sas, Levante e anche nomi più di nicchia, come UNA, progetto solista di Marzia Stano, nota soprattutto per aver militato negli Jolaurlo), senza tuttavia rinunciare a nomi che stanno scrivendo la storia della musica italiana da più tempo (Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Cristina Donà…).

Le stagioni che contraddistinguono ciascuna uscita sono da Doriana Tozzi liberamente abbinate ad altrettanti generi musicali considerati affini ad esse per i colori e gli umori che evocano.

L’inverno dunque si fa più intimo e introspettivo e, mentre nel primo volume abbiamo assistito a una vivace sfilata di personaggi con le loro storie tra il serio e il faceto ambientate in tempi e luoghi diversi, in questo volume l’ambientazione è unica (almeno in apparenza, perché tra queste pagine nulla è mai come sembra fino in fondo): l’intera vicenda avviene all’interno di un palazzo immaginario suddiviso in quattro piani e culminante, in cima, con una terrazza.

A parte la terrazza, che ha un racconto unico (uno dei testi più ricchi di simboli e metafore, ispirato a “Samsara” di Edda), ciascun piano è strutturato in cinque appartamenti, corrispondenti ciascuno a una canzone diversa e dunque a un racconto diverso. Un personaggio unico accompagna il lettore lungo questo suo viaggio metaforico attraverso gli appartamenti/canzoni incontrando di volta in volta i protagonisti delle varie canzoni e alla fine, dopo aver visitato anche la terrazza, il personaggio si sveglierà da quello che già dopo poche pagine aveva compreso essere un sogno.

Se la parola chiave del primo volume era probabilmente “empatia”, quella di questo secondo volume è “libertà”, perché il personaggio unico, tra l’altro privo di terminologia maschile o femminile per permettere a ciascun lettore di immedesimarsi meglio nelle sue vicende, cercherà con la forza della musica e l’ispirazione dei protagonisti delle sue canzoni preferite, di liberarsi dalle gabbie delle convenzioni che la società ci costruisce intorno.

Un’altra cosa interessante di questa tetralogia è poi il fatto che l’autrice non si limita mai a creare semplici storie di fantasia ispirate alle canzoni ma queste diventano sempre pretesti per scavare più a fondo e lanciare messaggi sociali, politici, culturali e spirituali attraverso i suoi racconti, senza privare comunque la sua opera della leggerezza che la contraddistingue, permettendo sia a lettori più giovani che meno giovani di trovare tra queste pagine spunti di riflessione, oltre, naturalmente, a tanta buona musica. (Marco Simonetti)

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