I Clap Your Hands Say Yeah, la perfetta creatura indie-rock creata e guidata dal talentuoso Alec Ounsworth, ai tempi del loro omonimo esordio del 2005 hanno rappresentato lo standard da seguire in termini di sound, etica DIY e lavoro per centinaia di band indipendenti. Il loro primo album fu un caso discografico autoprodotto che fece innamorare di un nuovo sound centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo.
Ora a 15 anni di distanza dal loro esordio e a 3 da The Tourist, Alec e i CYHSY tornano con un nuovo lavoro discografico, il migliore dai tempi dell’immortale esordio.
Il titolo dell’album, New Fragility, è stato ispirato dalla lettura del racconto “Per sempre lassù” di David Foster Wallace (parte dell’antologia “Brevi interviste con uomini schifosi”) ed è stato prodotto da Alec stesso con l’aiuto di Will Johnson (noto per i suoi lavori con Jason Molina e Conor Oberst dei Bright Eyes) e Britton Beisenherz a Austin, Texas.
Queste canzoni sono politicamente motivate, che non è insolito per me. In passato avevo scritto “Upon This Tidal Wave of Young Blood“ a proposito del fallimento della democrazia americana. Il nuovo brano “Hesitating Nation“ trasmette il mio disappunto con la mentalità di andare sempre avanti a tutti i costi, senza pensare a chi rimane indietro. Invece “Thousand Oaks” parla della sparatoria di Thousand Oaks, California, del 2018, in cui morirono 13 persone, e dell’impotenza del governo americano di fronte a certe tragedie.
Alec Ounsworth
New Fragility, pubblicato il 12 febbraio 2021 da Secretly Canadian, è in streaming integrale su Bandcamp. Buon ascolto. (La redazione)
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