Si è spento a 91 anni Fausto Amodei, figura centrale della canzone politica italiana. Fondatore dei Cantacronache, autore di brani come Per i morti di Reggio Emilia e La zolfara, ha unito musica, satira e impegno civile. Torino lo aveva premiato nel 2024 con il sigillo civico per il suo contributo culturale.
Fausto Amodei (ph. Giulio Steve, 2018)
Fausto Amodei, nato a Torino il 18 giugno 1934, ha unito fin da giovane l’amore per la musica con lo studio. Dopo il liceo Alfieri si è laureato in Architettura al Politecnico di Torino, senza mai abbandonare la pratica musicale. Prima con la fisarmonica, poi con pianoforte e chitarra, ha costruito un percorso artistico parallelo a quello politico, che lo vide impegnato nei movimenti laici di sinistra. Nel 1968 entrò in Parlamento come deputato del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria.
Nel 1958 Amodei fondò a Torino il gruppo dei Cantacronache insieme a Michele Straniero, Giorgio De Maria, Margot, Emilio Jona e Sergio Liberovici. Con loro nacque una stagione di canzoni che rompevano gli schemi della musica leggera tradizionale. Testi come Il tarlo, La zolfara e Qualcosa da aspettare portarono al centro temi sociali, lavoro e diritti. Collaborarono anche intellettuali come Italo Calvino, Umberto Eco e Franco Fortini, rafforzando il legame tra musica e cultura.
Una cifra distintiva della produzione di Amodei fu l’uso della satira e dell’ironia. L’incontro con il repertorio di Georges Brassens segnò profondamente il suo stile. Da questa influenza nacquero traduzioni in piemontese di grande valore, riconosciute anche dal cantautore francese. Questo approccio avrebbe ispirato in seguito artisti come Fabrizio De André.
Tra i brani più celebri figura Per i morti di Reggio Emilia, composta nel 1960 dopo gli scontri di piazza contro il governo Tambroni. Divenne un inno delle manifestazioni operaie e studentesche, interpretato anche da Maria Carta, Milva, Stormy Six e Modena City Ramblers. Altre canzoni importanti furono La marcia della pace, sequestrata per i suoi contenuti antimilitaristi, e brani satirici raccolti in album come Se non li conoscete (1972) e L’ultima crociata (1974).
Negli anni collaborò con il Nuovo Canzoniere Italiano e con il Canzoniere delle Lame. Pubblicò dischi con I Dischi del Sole e partecipò a spettacoli musicali di forte impegno civile. Nel 1975 ricevette il Premio Tenco. Dopo un lungo silenzio discografico tornò nel 2005 con Per fortuna c’è il cavaliere. Nel 2021 fu protagonista di un progetto corale ispirato alla sua cantata Il Partito, eseguita a Roma dalla Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
Negli ultimi anni, Amodei ha continuato a essere un punto di riferimento per la canzone politica italiana. Nel 2020 scrisse Scherza coi santi, interpretata da Malva. Nel 2024 il Comune di Torino gli conferì il sigillo civico per il contributo alla cultura cittadina.
Con la sua scomparsa, avvenuta il 18 settembre 2025, Fausto Amodei lascia un patrimonio artistico e civile che rimane radicato nella storia del Paese. La sua voce ha saputo intrecciare impegno e musica, mantenendo viva la memoria collettiva attraverso canzoni che ancora oggi accompagnano la riflessione sulla società, la libertà e i diritti. (La redazione)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 19 Settembre 2025