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Blue House Rockin’ di Soul Sugar meets Dub Shepherds: vintage ma senza polvere

Blue House Rockin’ è l’album collaborativo di Soul Sugar e Dub Shepherds che celebra il suono analogico con groove, passione e rispetto per le radici del reggae e del soul. Registrato dal vivo, fonde vintage e modernità in un’esperienza musicale autentica, calda e vibrante, tutta da ascoltare.

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Se all’ennesima volta che sentite parlare di “registrazione su nastro analogico” o “amplificatori valvolari” vi viene voglia di spegnere tutto e abbandonarvi all’ascolto di musica fatta dall’IA, aspettate un attimo. Ci sono dischi che odorano di polvere e nostalgia, e poi c’è Blue House Rockin’, l’album collaborativo di Soul Sugar Dub Shepherds, che sa di sostanza, sudore e soprattutto groove. 

I protagonisti: Soul Sugar e Dub Shepherds

Dietro al progetto Soul Sugar c’è il tastierista parigino Guillaume Metenier, (o, per i più intimi, Booker G), che ha un’ossessione sana – ma molto seria – per l’organo Hammond e i suoni roots e soul. Con lui su questo disco, troviamo i Dub Shepherds, trio francese composto da Jolly JosephDoctor Charty Jahno, che da anni macina dub e reggae con coerenza e gusto impeccabile. 

La registrazione: un party in un salotto giamaicano del ’73

​​Registrato dal vivo durante due giorni intensi di sessione al Blue House Studio, con un arsenale audio degno del caveau di Lee “Scratch” PerryBlue House Rockin’ comprende nove tracce che suonano come un party in un salotto giamaicano del ’73, ma con la precisione chirurgica dei migliori nerd dell’audio contemporaneo, anche grazie al lavoro di missaggio dei Dub Shepherds nel loro Bat Records Studio.​

Le interpretazioni vocali e le cover

Molte le cover presenti sull’album, tra cui perle come Give Me Your Love di Curtis Mayfield e My God Has A Telephone di Aaron Frazer, interpretate con grande cuore da Jolly Joseph, voce calda e vellutata, perfetta anche per il lover’s rock notturno di Hold My Hand. Spunta anche la bravissima Shniece McMenamin – già sentita con Prince Fatty – che tira fuori grinta e charme in una sorprendente versione reggae-hip-hop di Family Affair (sì, proprio quella di Mary J. Blige e Dr. Dre... boom!). 

Il fronte strumentale

Sul fronte strumentale Metenier si tuffa nel repertorio di Jackie Mittoo, il Mozart del reggae, con tre omaggi strumentali da manuale: Disco JackChoice Of Music e Drum Song in cui l’Hammond urla, sussurra, e seduce come nei giorni migliori dello Studio One. E quando partono il delay a nastro e i filtri spaziali, vi sentirete davvero dentro un dubplate in slow motion. 

Identità e freschezza

Infine inedite come Unwind Yourself e Herbs & Spices dimostrano che questa squadra sa anche scrivere materiale proprio all’altezza dei riferimenti che cita. Tra groove funk e sensibilità roots, questi pezzi mostrano un’identità chiara, capace di richiamare i classici senza imitarli.

Il calore dell’analogico

Blue House Rockin’ è un disco che non ha bisogno di effetti speciali digitali per convincere: lo fa con il calore del suono analogico, con arrangiamenti curati e con un rispetto profondo per la storia del reggae e del soul. È un album che guarda indietro, ma per suonare vivo e presente, non per rifugiarsi nella nostalgia. (La redazione)

✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 10 Ottobre 2025