Il disco in evidenza: Michelangelo Dying, 2025, Cate Le Bon

Michelangelo Dying è il settimo album di Cate Le Bon, uscito il 26 settembre 2025. Un lavoro intimo e vibrante che trasforma la sofferenza in arte, tra sonorità sperimentali e introspezione emotiva. Un ciclo musicale che celebra il caos, la solitudine e la rinascita personale.

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Cate Le Bon torna con il suo settimo lavoro, Michelangelo Dying, pubblicato il 26 settembre 2025. Il disco nasce da un’urgenza emotiva: un dolore profondo che ha spinto l’artista gallese a oltrepassare ogni riluttanza nel parlare d’amore. Il risultato è un’opera che trasforma la sofferenza in catarsi, un tentativo iridescente di catturare una ferita prima che si rimargini.

Continuità e trasformazione sonora

In Michelangelo Dying, Le Bon prosegue l’esplorazione sonora già avviata con Reward (2019) e Pompeii (2022). L’artista, sempre più autonoma nella produzione e nell’esecuzione, costruisce un suono meccanico ma pulsante, dove chitarre e sassofoni attraversano pedali e filtri insieme a percussioni e voci.
Il risultato è una texture sonora verde e setosa, in cui affiorano e scompaiono echi stilistici di David Bowie, Nico, John McGeoch e Laurie Anderson. Il disco si muove come un’entità in continua mutazione, un ciclo di brani che si riflettono l’uno nell’altro, frammenti di uno stesso specchio infranto.

Nessuna rivelazione, solo esperienza

Michelangelo Dying non cerca risposte né conclusioni. È un percorso immersivo nella ripetizione e nel caos, in cui Le Bon accetta di abbandonare il controllo per lasciarsi attraversare dall’esperienza stessa. Ogni traccia diventa una variazione dello stesso sentimento, una progressione sensoriale che non vuole ordinare ma sentire.

L’incontro con sé stessa

Il disco si configura come un esercizio sulla visceralità della vita, dell’amore e dell’umanità. In questo processo, l’artista riconosce il valore della solitudine come spazio di consapevolezza. I personaggi evocati nei brani sono intercambiabili, ma al termine del percorso resta un incontro inevitabile: Cate Le Bon che si ritrova di fronte a sé stessa, vulnerabile e autentica.

L’arte come autorivelazione

Con Michelangelo Dying, Cate Le Bon firma uno dei suoi lavori più intensi e maturi. L’album non offre certezze ma riflette la complessità dell’esistenza con una sensibilità sonora e poetica rara. È un’opera che non teme l’incompletezza, accogliendo il disordine come parte essenziale della bellezza umana. (La redazione)

✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 12 Ottobre 2025