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La magia degli AIR al Teatro Romano di Ostia Antica | Recensione

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È stato un concerto ipnotico quello degli AIR al Teatro Romano di Ostia Antica lo scorso 24 luglio. Un’ora e mezza circa di elettronica pop emozionale suggellata da uno scenario altrettanto suggestivo e da una platea attenta che ha riempito le antiche gradinate in ogni ordine di posto.

Ad aprire la serata sono stati i giovani australiani Parcels, che hanno sorpreso e coinvolto un pubblico già numeroso con la loro trascinante miscela di elettro pop e disco music; non a caso la band è entrata nelle grazie dei Daft Punk, che hanno voluto produrre un loro brano dal titolo Overnight (clicca qui e ascoltalo).

Il tempo di smaltire la buona dose di energia trasmessa dai Parcels, ecco che le luci si spengono e tutti, improvvisamente, cadono in un religioso e ossequioso silenzio. È una tiepida e ventilata notte romana. E il viaggio, in un riverbero di luci, comincia a prendere forma.

È un viaggio interstellare che inizia sulle note di Venus con le quali Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel si presentano in tutta la loro eleganza e discrezione accompagnati da due validissimi musicisti di cui, purtroppo, non siamo riusciti a rintracciare i nomi.

Un trip sonoro che avanza sulle melodie e sui ritmi di Don’t Be Light, Cherry Blossom Girl e J’ai dormi sous l’eau che innalzano sempre di più il livello di magia, con il duo francese che pesca a piene mani dal proprio repertorio, soprattutto da Moon Safari, 10 000 Hz Legend e Talkie Walkie.

E così, tra un’ovazione e l’altra, si prosegue con un susseguirsi di emozioni che prendono il nome ora di Remember e Playgound Love, ora di Run e Talismam, con gli spettatori che applaudono e godono di ogni istante, e con gli AIR che ringraziano anche con l’ausilio di voci campionate.

E se How Does It Make You Feel? e Kelly Watch the Stars chiudono meravigliosamente la prima parte di un live spaziale e con le gradinate illuminate dagli smartphone, saranno Alone in Kyoto, Sexy Boy e la devastante quanto suggestiva La Femme d’Argent a decretare la fine di un’esibizione unica e irripetibile.

L’esibizione di una formazione che è riuscita a reinventare la musica pop in maniera gentile, raffinata e sognante mettendoci dentro l’elettronica, la lounge music, la psichedelia, il progressive, lo space rock

E il risultato sono venti anni di canzoni downtempo, chillwave, easy listening che Godin e Dunckel hanno saputo mettere in scena in maniera ineccepibile non solo in studio ma anche durante le esibizioni live, dimostrando, una volta per tutte, di essersi guadagnati un ruolo fondamentale nella storia della popular music.

È il caso di dire, allora, che lunedì scorso al Teatro Romano di Ostia Antica si è respirata tutta un’altra musica. Anzi, tutta un’altra ARIA. (Johnny Vinile)

“La Femme d’Argent”, video tratto dal live degli Air @ Canal+ il 17.06.2016

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