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Indie Pop Time – playlist #1

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Le proposte che quotidianamente vengono illustrate su Musicletter.it nascono dalla smisurata passione di chi ci scrive e di chi, più di dieci anni fa, ha deciso di dare vita a un progetto che è cresciuto e si è consolidato nel tempo e che ha come obiettivo principale quello di far conoscere ad altrettanti appassionati decine e decine di dischi realizzati in ogni parte del mondo.

La rubrica che vede la luce oggi è, pertanto, il frutto di questo amore viscerale per la musica e le sue innumerevoli manifestazioni: strutturata come una playlist, va a rappresentare un genere, l’indie pop, che sembra oggi poco alla moda, un po’ declinante, comunque marginale per l’editoria di settore, poco noto al grande pubblico ma in realtà vitale e pieno di spunti interessanti e originali.

Nato agli inizi degli anni ’80 in Inghilterra mutuando lo spirito punk di indipendenza dalle ferree regole del mercato discografico da cui aveva l’ambizione di fare a meno, sviluppatosi più tardi in piena era post-punk, l’indie pop assunse le fattezze di un genere apparentemente semplice, di estrema fruibilità, caratterizzato da melodie accattivanti a definire liriche intimiste ora malinconiche ora più divertite ma con punti di riferimento ben precisi: un immaginario sonoro riconducibile agli anni ’60 (le armonie vocali dei gruppi femminili, il guitar pop tintinnante e psichedelico di Byrds, Beatles e Hollies) ben ancorato all’essenzialità richiesta dalla nuova scena.

Sostenuto da un movimento sotterrano di fanzine, piccole etichette e oggi di web appassionati, l’indie pop nel corso degli anni ha contaminato la sua natura con altre sonorità per dare vita a una miriade di sotto-generi che includono il soul, la dance music, il folk, l’elettronica e ovviamente il (power) rock fino a diventare un vero e proprio non-genere o meglio un genere musicale indefinito e sostanzialmente indefinibile pur mantenendo il piacevole marchio di fabbrica catchy.

I brani selezionati (e quelli che lo saranno in futuro con cadenza più o meno regolare) hanno proprio lo scopo ambizioso di dimostrare l’originalità e la forza vitale dell’indie pop e saranno accompagnati dalle immagini dei collage dell’artista calabro-pugliese Filippo Quaranta (aka Nepo) che, sbarazzine e lievemente surreali, sembrano essere l’ideale contrappunto visivo di questo genere sonoro. Buon ascolto. (Nicola Pice)

Indie Pop Time – playlist #1
(ascolta l’intera compilation)

1) Tegan and Sara – Boyfriend (ascolta)
2) Fitz and the Tantrums – HandClap (ascolta)
3) Young Mister – Pasadena (ascolta)
4) The Saint Johns – Lost The Feeling (ascolta)
5) The Wild Wild – When We Were Young (ascolta)
6) Twenty One Pilots – Ride (ascolta)
7) Micky Shiloah – Move Tonight (ascolta)
8) Cass McCombs – Opposite House (ascolta)
9) Throws – The Harbour (ascolta)
10) Whitney – Golden Days (ascolta)
11) Holychild X Kate Nash – Rotten Teeth (ascolta)
12) Misha – Limelight (ascolta)
13) Bird Of Youth – Sons & Daughters (ascolta)
14) Trashcan Sinatras – Ain’t That Something (ascolta)
15) Death Cab for Cutie – “Good Help (Is So Hard To Find) (ascolta)
16) El Perro Del Mar – In The Woods (ascolta)
17) Coastgaard – A Well Adjusted Man (ascolta)
18) Bat For Lashes – In God’s House (ascolta)
19) Decorations – Promise (ascolta)
20) Eskimeaux – Year of the Rabbit (ascolta)


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