Massimo Bonelli ci parla della nuova edizione del Concerto del Primo Maggio di Roma | Intervista

Massimo Bonelli
Mancano pochi giorni al Concerto del Primo Maggio di Roma, il più grande evento gratuito di musica dal vivo in Italia prodotto da iCompany e promosso da CGIL, CISL e UIL.

Al momento, l’edizione 2019 – che avrà come ospite straniero Noel Gallagher (già leader degli Oasis) – vedrà protagonisti tanti nomi importanti della scena italiana come Daniele Silvestri, Motta, Ghemon, Subsonica, Carl Brave, Negrita, Ex-Otago, Ghali, La Municipàl, La rappresentante di lista, Pinguini Tattici Nucleari e tanti altri in arrivo.

“Un passo avanti verso la musica italiana del futuro”, come dice Massimo Bonelli – organizzatore e direttore artistico del “Concertone” – con il quale abbiamo fatto due chiacchiere. Buona lettura. (La redazione)

Intervista a Massimo Bonelli di L.D.
Massimo Bonelli

Nuova edizione del Concerto del Primo Maggio. Puoi dirci un aspetto positivo e uno negativo nel gestire questo importante evento musicale, soprattutto nel tuo ruolo di organizzatore e direttore artistico?
Di aspetti positivi ce ne sono tanti. Forse il principale è la consapevolezza di poter lavorare quotidianamente per qualcosa di davvero importante e storico, per un evento che fa ormai parte dell’immaginario collettivo e che ha un grande valore simbolico. Penso sia un grande privilegio questo.
In termini negativi, sicuramente il Concerto del Primo Maggio mi sottopone a pressioni davvero notevoli, tra complessità organizzative, richieste di ogni tipo, criticità, critiche e problemi di ogni sorta che nascono come funghi ad ogni angolo di strada. Spesso mi chiedo se ne valga la pena giocarsi, ogni anno, il tutto per tutto così, in un’unica soluzione. Però poi, come vedi, sono ancora qui.

Oggi, quale “approccio” deve avere la musica sul palco del Primo Maggio?
Non ho una risposta a questa domanda, sinceramente. Non mi piace l’idea di indirizzare l’approccio di chi si esibisce sul Palco del Concertone. Dal punto di vista prettamente artistico, il mio ruolo si limita alla scelta degli artisti che mi paiono di volta in volta più adatti a raccontare la linea editoriale che abbiamo condiviso e concordato con CGIL, CISL, UIL e con i nostri autori.

A giorni annuncerete l’intero programma. Ti va di dirci un nome a cui tenevi particolarmente ma che per svariate ragioni non ha potuto partecipare?
A dire la verità, quest’anno siamo riusciti a coinvolgere praticamente tutti gli artisti a cui tenevamo e che avevamo immaginato di vedere sul palco del Concertone 2019. A voler cercare il pelo nell’uovo, c’è stato un momento in cui siamo stati ad un passo dall’opzionare un nome internazionale davvero clamoroso (nome che non farò per scaramanzia e perché magari questo colpaccio ci riuscirà in una delle prossime edizioni). Comunque, avendo confermato Noel Gallagher, direi che per questa edizione 2019 abbiamo messo davvero un gran nome internazionale in cartellone.

Quest’anno il motto è “un passo avanti”. In particolar modo, verso cosa?
Un passo avanti verso la musica italiana del futuro.

Buon primo maggio, allora.
Grazie!

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