Fratelli è il nuovo album del cantautore ligure Geddo

“Fratelli” è un album che sulle prime fa storcere il naso ma che riascoltandolo con la dovuta attenzione rivela forza e carattere.

Disco importante per Geddo ma allo stesso tempo forse uno dei più ostici da digerire subito anche per via di una voce che si rende quasi sempre spigolosa e tagliente, assai poco duttile e confortevole, se parliamo di abitudini all’ascolto quotidiano.

E va anche detto che troppo spesso la trovo fuori tono, tanto da farmi incuriosire proprio sui motivi di questa scelta che trovo assai di rottura e di provocazione, visto che con Davide Geddo ci siamo sempre trovati in una zona di confort sia per il suono che per le scelte estetiche.

Si intitola Fratelli questo nuovo lavoro pubblicato da Music FC e vede la collaborazione di molti partigiani, come lui, della canzone d’autore italiana; tra questi citiamo Folco Orselli e Federico Siriani o la splendida Roberta Carrieri.

Nel disco ritroviamo anche il violinista Fabio Biale, che ha firmato le belle scritture degli esordi di Zibba, e poi Paolo Bonfanti, Alberto Visconti e tanti altri ancora.

Il pop leggero italiano, che sempre è stato nelle corde di Geddo, oggi diviene motivo e scusa ghiotta per ragionare sui rapporti umani, incasellando il tutto sotto un titolo così liturgico come Fratelli; liturgico ma decisamente forte.

Dentro queste nuove canzoni di viaggio, di amori e di differenze, mi piace mettere in evidenza brani come Su la testa, che celebra il motivo di tante collaborazioni, quasi a voler essere un canto di lotta partigiana e di resistenza morale, oppure Fino all’alba, che tra parodia e denuncia sociale, sembra scimmiottare la vita da discoteca con un sapore dance anni ’80.

Ci sono poi la degregoriana A colpi di Karate, forse uno dei momenti più delicati del disco; la bellissima e quasi noir Anna vorrei, impreziosita da un puntuale ricamo di tromba di Raffaele Kholer, e la conclusiva Amore tra parentesi, nenia fatta di archi dedicata all’amore.

In definitiva Fratelli è un album che sulle prime fa storcere il naso ma che riascoltandolo con la dovuta attenzione rivela forza e carattere. (Alessandro Riva)

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