Tra gli ultimi ascolti che mi sono procurato c’è un bel 45 giri. Sì, esatto: un 45 giri tanto per tornare davvero al passato. La produzione è a firma de L’Amor Mio non muore, label romagnola che al mondo analogico ha fatto totale affidamento. E con questa filosofia, in tutto e per tutto rispettata, pubblica oggi un 45 giri dell’eclettico cantautore e compositore Giacomo Toni. Parliamo di un personaggio che non la manda a dire e tantomeno vuole erigersi a veste di moralizzatore. E in questi due singoli c’è di tutto: l’ironia acida e presuntuosa, lo scherno di una letteratura capace di arrivare al segno e la leggerezza delle metafore fantasiose per stuzzicare i più raffinati di palato.
I due singoli – che a questo punto chiameremo Lato A e Lato B – sono Ho perso la testa (di cui abbiamo anche un videoclip) e Codone lo sbirro. Sono istantanee, sono momenti di vita personale o raccontati dalle mani di personaggi verosimili, sono analisi profonde che però non si abbassano a fare della critica e del giudizio. Un suono malconcio come richiede la ricetta dietro un serrato “piano punk” per cui il nostro Toni si è costruito una bella reputazione.
Siamo in una dimensione italiana anni ’60 (forse anche meno), Jerry Lee Lewis qui sguazzerebbe tantissimo, si sentirebbe a casa nel vedere quanto bel gusto rock’n’roll verace c’è dietro queste linee di pianoforte e di batteria. E poi la produzione rigorosamente mixata in mono, non anticata ma antica per davvero in cui però, forse, si rintracciano segnali estetici provenienti dal futuro. O forse semplicemente è frutto di un mio condizionamento mentale. Il tutto sotto la sapiente guida di uno dei cantautori più eclettici della nuova scena d’autore italiana. Non a caso va a braccetto con la follia di Kruger (Nobraino) per un progetto tributo a Paolo Conte tuttora in tour. (Alessandro Riva)
✓ MUSICLETTER.IT © Tutti i diritti riservati - 25 Novembre 2016