Recensione: The Limboos – Limbootica, 2017 (full album stream)

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Il primo album dei Limboos, speditomi da Enric Bosser della Penniman il 21 ottobre del 2014, non mi è mai arrivato. Non avendo l’abitudine di andare a cercare in rete quel che sfugge ai miei scaffali di dischi o alle lenzuola del mio letto, non avevo ancora ascoltato la formazione di Madrid fino alla data di uscita di Limbootica, disco che suona esattamente quel che promette: musica retroattiva ed esotica che guarda all’America Centrale (Cuba, Trinidad e Tobago, le Hawaii) come paradiso immaginato e immaginario.

Mambo, son, calypso, guaràcha, limbo, Jawaiian, boogaloo sono le essenze fondamentali della loro miscela. Roba ottima per le feste sulla spiaggia, come alternativa ai consumatissimi ritmi del reggaeton che vi stanno bruciando le cervella. I pezzi sono tutti scritti dalla band ma sono perfettamente integrabili a quelli di gente come Chuck Higgins, Illinois Jacquet, Ruth Brown, Richard Berry. È un bagno nel rigenerante Pachuco boogie in cui tantissimi artisti del primo rock and roll e del blues elettrico finirono per bagnarsi se non la testa, quantomeno i piedi e che oggi è fra le musiche roots dimenticate di un mondo che corre troppo veloce e che si diverte con quel poco che ricorda ancora. (Franco Dimauro)

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