Ecco lo studio del 2018 sulle abitudini di ascolto nei principali mercati musicali | News

Music Consumer Insight Report 2018
IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ha rilasciato oggi il Music Consumer Insight Report 2018, il report condotto da AudienceNet circa il consumo di musica registrata da parte di ascoltatori di età compresa tra i 16 e 64 anni nei principali 20 mercati musicali del mondo.

Secondo il report globale, diffuso lo scorso 9 ottobre dalla Federazione industria musicale italiana, questi i punti-chiave:

La musica è parte integrante della nostra vita: in media, ogni utente consuma musica per 17,8 ore a settimana, e l’automobile è il luogo dove viene fruita maggiormente.

Lo streaming è onnipresente: l’86% degli utenti ascolta musica tramite servizi di streaming on-demand. I giovani sono i consumatori più coinvolti e il 57% degli utenti di età compresa tra 16 e 24 anni utilizza servizi di streaming audio a pagamento.

Il repertorio locale continua a dominare le classifiche nazionali, anche se alcuni generi specifici, come il K-Pop coreano e la musica popolare brasiliana iniziano a trovare un pubblico più ampio a livello mondiale.

I mercati musicali ad alto tasso di crescita registrano un elevato utilizzo di licenze: sia in Cina che in India, ad esempio, il 96% dei consumatori ascolta musica tramite servizi legalmente licenziati dagli aventi diritto.

I servizi di user upload continuano a dominare i consumi: quasi la metà (47%) del tempo passato ad ascoltare musica on-demand viene trascorso su YouTube.

La violazione del copyright resta un tema significativo: più di un terzo dei consumatori (38%) ottiene musica attraverso metodi illegali, di cui lo stream ripping è il più utilizzato (coinvolge il 32% degli utenti).

Emergono inoltre questi dati sul mercato italiano:

Il repertorio locale gode di una forte presenza (57,5%), insieme a pop (60,3%), rock (59,3%) e musica cantautoriale (49,8%). In forte espansione nei giovanissimi (16/24 anni) l’hip-hop e il rap/trap, che hanno una penetrazione del 51,4%, il più alto picco tra le fasce d’età.

Il 59% degli utenti attivi online usa servizi di video streaming musicali (il 49% su YouTube, il restante 10% su altri siti di video streaming), il 17% utilizza un servizio di audio streaming a pagamento e il 24% utilizza un servizio audio streaming gratuito.

Il 94% dei giovani consumatori (16-24 anni) ascolta musica attraverso uno smartphone e il 52% di loro utilizza un servizio streaming a pagamento.

Frances Moore, CEO di IFPI, ha così commentato:

“Quest’anno il Music Consumer Insight Report svela come la musica registrata sia parte integrante della vita dei fan in tutto il mondo: continua a essere fruita attraverso formati, generi e tecnologie differenti, diventando sempre più accessibile. Tuttavia, il report analizza anche le sfide che il comparto musicale continua ad affrontare, sia nell’evoluzione della violazione del copyright, sia nel mancato raggiungimento di un’equa remunerazione da parte di alcuni servizi di user-upload. I politici di tutto il mondo hanno esaminato attentamente queste problematiche e stanno agendo per affrontarle.” (Frances Moore)

Il report con i dati internazionali può essere scaricato qui, mentre l’estratto sul mercato italiano è scaricabile qui. (La redazione)

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