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Teho Teardo è il curatore di A Dictionary of Sound, il primo ciclo di concerti promossi dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli | News

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È Teho Teardo il curatore d’eccezione di A Dictionary of Sound, il primo ciclo di concerti promossi da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, il centro di ricerca che negli spazi di viale Pasubio a Milano sperimenta e utilizza i linguaggi delle arti performative per raccontare la società di oggi. Tre performance dal vivo, nel mese di novembre per esplorare insieme agli artisti più interessanti della scena internazionale la stretta relazione fra musica e immagini.

Jessica Moss, Eric Chenaux, Gareth Dickson, Pan·American e Robert Lippok sono i nomi che il compositore e sound designer friulano ha coinvolto per la disinvoltura che hanno nello spostarsi in ambiti musicali diversi senza preoccuparsi dei generi. Incuranti della protezione fornita dai termini musicali che impieghiamo per descrivere la musica, le parole elettronico, acustico, sperimentale, jazz, songwriting, minimale, per loro sono solo tappe di un passaggio obliquo ed avventuroso nella contemporaneità.

“Si cerca qualcosa di perfetto nella musica. È ciò che di meglio si possa immaginare, come una città ideale. La musica è una rivoluzione costante”. (Teho Teardo)

Si parte venerdì 9 di novembre, alle 21.00, con i due concerti di Jessica Moss, proveniente dalla scena musicale underground di Montreal, e, a seguire, di Eric Chenaux, chitarrista e compositore canadese alla ricerca delle possibili interazioni fra vocalità romantica ed effetti sorprendenti della chitarra. Venerdì 16 novembre, sempre alle 21.00, è la volta di Gareth Dickson, cantautore scozzese di nuova generazione, e dell’ambient acustico del gruppo Pan·American. Infine, terzo e ultimo protagonista venerdì 30 novembre del ciclo A Dictionary of Sound, Robert Lippok, artista audiovisivo d’avanguardia proveniente dalla scena musicale berlinese.

Ogni appuntamento è anticipato da una introduzione del curatore Teho Teardo che, insieme ai musicisti, accompagna lo spettatore in un percorso in cui gli elementi sonori e le suggestioni visive si combinano per attivare memorie e sogni in una esperienza di ascolto multimediale e immersivo.

Di seguito il programma e qualche informazione sui protagonisti della prima serie di concerti di A Dictionary of Sound.

PROGRAMMA

Venerdì 9 novembre 2018 • ore 21.00 • Jessica Moss & Eric Chenaux

Jessica Moss è parte integrante e attiva della scena musicale underground di Montreal. Violinista, backing vocalist e co-autrice della cult-band Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra, co-fondatrice di Black Ox Orkestar, vanta importanti collaborazioni con Carla Bozulich/Evangelista, con il compianto Vic Chesnutt e più di recente con Jem Cohen e Guy Picciotto (Fugazi) nel progetto Gravity Hill.

Eric Chenaux, chitarrista e compositore, nella sua discografia affronta la relazione tra struttura e improvvisazione. Spazia dal folk più avventuroso a ballate jazz dolcemente stranianti, nelle quali esplora le possibili interazioni tra una vocalità romantica e gli effetti sorprendenti della chitarra.

Venerdì 16 novembre 2018 • ore 21.00 • Gareth Dickson e Pan·American

Gareth Dickson, chitarrista e cantautore scozzese, spazia nei territori dell’ambient e dell’elettronica, trovando nuove possibilità per antichi strumenti. Già collaboratore in studio e in tour di Juana Molina e più recentemente di Vashti Bunyan, è uno dei più apprezzati cantautori di nuova generazione.

Pan·American è il progetto solista di Mark Nelson, mente, chitarra e voce dei Labradford. Partendo dalle possibilità del sampling, del dub e della techno, si è gradualmente indirizzato verso l’ambient acustico in un flusso sonoro di spiccata ispirazione cinematografica, a cui accostarsi attraverso i suoi video avvolgenti e malinconici. È colonna portante dell’etichetta Kranky, con cui da sempre pubblica i suoi lavori.

Venerdì 30 novembre 2018 • ore 21.00 • Robert Lippok

Robert Lippok è un artista audiovisivo d’avanguardia, musicista e stage designer. Tastierista e co-fondatore dei to rococo rot. Uno dei più influenti protagonisti della scena sperimentale ed elettronica berlinese, è conosciuto per la sua ampia immaginazione ed inventiva ritmica. Nei suoi live unisce l’aspetto compositivo e l’improvvisazione, portando il pubblico a fare delle esperienze uniche e irripetibili. Applied Autonomy è il suo ultimo album pubblicato con la Raster – Noton.

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