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I professori del post-hardcore. Calcolo ed emozione, fianco a fianco. Come riuscire a toccare la compagna di banco durante l’ora di trigonometria. Repeater è disciplina dentro il caos e quindi il superamento stesso del concetto primordiale dell’hardcore punk ed è un debutto dalla statura immensa che svela la capacità non comune di costruire uno stile personalissimo di punk moderno e funambolico sempre attento a non superare la soglia in cui il virtuosismo può diventare semplice esercizio di stile di cui Sieve-Fisted Find con le sue chitarre epiche e decadenti e la ritmica ipervitaminizzata, può a ben diritto rappresentare il manifesto tecnico/espressivo. I Fugazi rappresentano stilisticamente il perfezionamento dello stile folle e progressivo del punk dei Minutemen e concettualmente la realizzazione del sogno “emo” degli Hüsker Dü di una rivoluzione nata davanti allo specchio del bagno. Non puoi pretendere di cambiare il mondo se non riesci a cambiare nemmeno te stesso. Ed è inutile sognare un nuovo ordine mondiale se non riesci neppure a rispettarne uno etico e morale a tuo totale uso e consumo. Infine, dal punto di vista strategico/commerciale Fugazi rappresentano la scelta imprenditoriale del concetto del do-it-yourself del punk; autogestione totale ovvero controllo totale e senza compromessi della propria identità artistica e culturale. Un concetto ben espresso dal testo di Merchandise (When we have nothing left to give There will be no reason for us to live But when we have nothing left to lose You will have nothing left to use We owe you nothing you have no control Merchandise keeps us in line Common sense says it’s by design What could a businessman ever want more than to have us sucking in his store We owe you nothing You have no control You are not what you own) e inseguito con estrema coerenza per tutta la carriera. Merchandise è il manifesto concettuale del Fugazi-pensiero, lucidi portavoce della “rabbia contro il sistema” urlata senza venirne mai a patti. L’articolo n. 1 della Costituzione fugaziana. Turnover, Repeater, Blueprint, Greed, Styrofoam, Reprovisional, Shut the Door sono i restanti commi-chiave della dichiarazione d’ indipendenza dell’unica band degli anni Novanta degna di essere chiamata “indie”. (Franco Dimauro)
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