Shore dei Fleet Foxes. Un album che celebra la vita di fronte alla morte

Quarto album per la band folk indie guidata da Robin Pecknold. Un lavoro registrato a Hudson, Parigi, Los Angeles, Long Island City e New York City.

Shore dei Fleet Foxes è stato registrato prima e durante la quarantena a Hudson (NY), Parigi, Los Angeles, Long Island City e New York City da settembre 2018 a settembre 2020 con l’aiuto dell’ingegnere di registrazione e produzione Beatriz Artola.

«Vedo “Shore” come un luogo di sicurezza sull’orlo di qualcosa di incerto, fissando le onde di Whitman che recitano la “morte”. Tentato dall’avventura dell’ignoto, allo stesso tempo assapori il comfort del terreno stabile sotto di te. Questa è stata la mentalità e il carburante che ho trovato per realizzare questo album». (Robin Pecknold)

Composto da quindici canzoni per un totale di cinquantacinque minuti, Shore è stato inizialmente ispirato dagli eroi musicali del frontman Robin Pecknold come Arthur Russell, Nina Simone, Sam Cooke, Emahoy Tsegué-Maryam Guebrou e altri che, nella sua esperienza, hanno celebrato la vita di fronte alla morte.

Pubblicato il 22 settembre 2020, Shore dei Fleet Foxes è un album che ci piace ascoltare. E pure tanto. (La redazione)

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