I cosentini Sugar For Your Lips con il potente e abrasivo album di debutto «Spleen»

Fu Charles Baudelaire a descrivere, in alcuni dei suoi componimenti poetici, quel particolarissimo sentimento cui si associa lo “Spleen”, ovvero una profonda malinconia e stati di insoddisfazione.

Fu Charles Baudelaire a descrivere, in alcuni dei suoi componimenti poetici, quel particolarissimo sentimento cui si associano una profonda malinconia e stati di insoddisfazione. È, questo, uno stato d’animo che prende il nome di “Spleen”.

Canta appunto il poeta francese in “Spleen” (lirica contenuta in “I fiori del male”, 1857): “Senza tamburi, senza musica, dei lunghi funerali sfilano lentamente nel mio cuore: Speranza piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra, pianta sul mio cranio riverso la sua bandiera nera.

Nelle parole di Baudelaire, i tristi momenti d’angoscia della vita interiore del poeta riescono a prevalere anche sulla speranza. Allo spleen baudelairiano si ispira l’album di debutto del gruppo calabrese degli Sugar For Your Lips: “Spleen – scrive la band – è la necessità di doverci confrontare con noi stessi, è un percorso che affrontiamo per conoscerci. Nasce da questa spinta, una voglia di rivalsa su tutto ciò che di brutto c’è nella nostra testa, tutte quelle voci che ti dicono che sei un fallito e che non starai mai bene nel mondo. Spleen è tedio, decadenza. Fastidio nei confronti di una vita che non è come immaginavi. È per tutte le persone che non si sentono a loro agio.

Il gruppo originario di Cosenza registra le canzoni contenute nel disco nel febbraio 2021 presso il Monolith Recording Studio di Vitulano, in provincia di Benevento. Spleen di fatto esce sul mercato discografico per l’etichetta Overdub Recordings il 4 marzo 2022, anticipato dai singoli Salvami e Idea.

Con uno dei brani dell’album, 0-, gli Sugar For Your Lips, esibendosi al teatro Ariston della città ligure, si qualificano per le finali nazionali di Sanremo Rock.

Potente sound post-rock chitarristico, canzoni cantate in lingua italiana, energia, rabbia, contenuti di spessore che descrivono il disagio dell’individuo giovane che vive nel mondo d’oggi: sono, quelli elencati, gli elementi di una proposta musicale e narrativa che non usa mezzi termini e che dovrebbe piacere agli amanti del rock più abrasivo, in tutti i sensi. (Giovanni Graziano Manca)

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