Ogni giorno che passa stiamo vedendo come l’informazione (e non solo) è sempre più connessa all’informatica attraverso sistemi tecnologici incentrati sull’intelligenza artificiale generativa (che crea nuovi contenuti) e conversazionale (con cui si può interagire).
Un esempio ci è dato da ChatGPT elaborato da OpenAI, di cui abbiamo già parlato su queste pagine, e da qualche giorno anche da Google che ha lanciato in via sperimentale Bard.
Ovviamente non si tratta del piccolo comune della Valle d’Aosta, ma – come si legge sul sito dell’azienda statunitense – Bard è un esperimento basato su LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), un modello di intelligenza artificiale conversazionale in grado di dialogare in modo fluido, che consente di collaborare con l’IA generativa.
Attraverso le FAQ presenti sul sito di Google si legge che “Bard è sperimentale e alcune delle risposte potrebbero essere imprecise, quindi bisogna ricontrollare le informazioni date nelle risposte. Attraverso il feedback degli utenti, Bard migliora ogni giorno”.
Chi può utilizzare Google Bard e come
Può utilizzare il servizio tecnologico chiunque abbia un account Google personale e più di 18 anni. “Al momento” – si legge sempre sito dell’azienda informatica di Mountain View (California) – “Bard potrebbe non essere disponibile nel tuo Paese. Per ora, dovrai iscriverti alla lista d’attesa prima di poter iniziare a usarla“.
Attualmente Bard non è disponibile in Italia. (La redazione)
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