Lo spiritual jazz di «Many Worlds», il terzo album degli australiani Menagerie

Di base a Melbourne, i Menagerie sono un’orchestra di 9 elementi attiva sin dal 2011. Nell’attesissimo terzo disco Many Worlds, la band prende spunto dal jazz dell’era post-Coltrane.

Abbiamo da poco parlato della band funk & soul australiana The Bamboos e del loro nuovo singolo, ma la mente dietro al gruppo, il chitarrista e produttore Lance Ferguson, è stato impegnato anche con un’altra formazione da lui fondata e guidata, il gruppo spiritual jazz Menagerie, di cui è uscito da poco il nuovo album Many Worlds tramite Freestyle Records. 

Di base a Melbourne, i Menagerie sono un’orchestra di 9 elementi attiva sin dal 2011. Nell’attesissimo terzo disco Many Worlds, la band prende ugualmente spunto dal jazz dell’era post-Coltrane di etichette come Strata East, Impulse! e Tribe Records che dalla corrente contemporanea soprannominata “New Wave of Jazz” di musicisti come Kamasi Washington.

Nel corso delle 6 tracce di Many Worlds si fondono insieme melodie spirituali e groove cosmic jazz con fiati stratificati, assoli di chitarra, ritmi funky, pianoforti acustici ma anche tastiere elettriche. Dall’hard bop di Mountain Song alle epiche armonie vocali di Hope, lo spoken word in stile The Last Poets di Free Thing o gli oltre 11 minuti dell’ipnotica Hope, il disco è da ascoltare tutto d’un fiato e rimettere dall’inizio. (Adaja Inira)

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