Napoli è "la culla dell'umanità". Tutto quello che c'è da sapere sulla città partenopea tra storia, arte, teatro, cinema, musica, poesia, tradizione e calcio.
Ci sono molte definizioni simpatiche su Napoli, ma una delle più famose è “Vedi Napoli e poi muori“, un modo di dire che sottolinea la bellezza e l’intensità della città partenopea, tanto da far sentire chiunque come se avesse già vissuto una vita piena e intensa.
In effetti, Napoli è una città che lascia un segno indelebile nel cuore di chi la visita, con la sua vibrante cultura, la sua deliziosa cucina e il suo accogliente popolo.
Napoli è una città situata sulla costa occidentale dell’Italia, nella regione Campania. È la terza città più grande d’Italia, dopo Roma e Milano, con una popolazione di circa 913.846 persone ma che arriva a 2.970.762 se consideriamo l’intera provincia1.
È una città dalle radici antiche e dalla ricca storia culturale, famosa per la sua cucina, la musica, l’arte e l’architettura. Napoli è stata a lungo un importante centro culturale e commerciale, e ha lasciato un’impronta significativa sulla storia e sulla cultura italiana.
La città è anche nota per il suo vivace stile di vita, con una forte tradizione di festeggiamenti, giochi, balli e musica. Tuttavia, come molte città italiane, Napoli ha anche affrontato problemi sociali ed economici, tra cui la criminalità organizzata, la disoccupazione e il degrado urbano. Nonostante questi problemi, Napoli rimane una città unica e affascinante, con un patrimonio culturale e un’identità forte e distintiva.
La storia di Napoli è lunga e complessa, risalente ai tempi dell’antica Grecia. La città – in origine un insediamento di nome Parthènope – fu fondata dagli antichi greci nel 470 a.C. come colonia di Cuma (in latino Cumae) e presto divenne Neapolis, una città importante nel mondo antico. Durante il periodo romano, Napoli divenne una città prospera, grazie alla sua posizione strategica e alla sua ricchezza culturale.
Nel corso dei secoli, Napoli è stata governata da molte potenze diverse, tra cui i bizantini, i normanni, i francesi e gli spagnoli. Durante il Rinascimento, inoltre, fu un importante centro culturale, con artisti e pensatori come Caravaggio e Giordano Bruno che fecero della città il loro punto di riferimento.
Nel XVII secolo, la città subì un periodo di crisi economica e sociale, ma si riprese grazie alla rivoluzione culturale promossa dal filosofo e poeta Tommaso Campanella e alla grande attività commerciale e manifatturiera.
Nel XIX secolo, Napoli divenne una delle città più popolose d’Italia e un importante centro industriale, grazie alla sua posizione strategica sul Mediterraneo. Tuttavia, la città subì anche una forte emigrazione verso il Nord America e l’Argentina, a causa della povertà e della mancanza di opportunità di lavoro.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Napoli fu pesantemente bombardata e subì danni significativi, ma la città si riprese rapidamente e divenne una delle città più importanti dell’Italia del dopoguerra.
Oggi, Napoli è una città dinamica e cosmopolita, ma conserva ancora molte delle sue antiche tradizioni e del suo patrimonio culturale.
L’arte a (e di) Napoli è stata influenzata dalle diverse culture che si sono succedute nella città nel corso dei secoli, dalla cultura greca antica alla dominazione spagnola, passando per il Rinascimento italiano.
Uno dei maggiori esempi dell’arte napoletana è rappresentato dalla scultura barocca, con artisti come Giuseppe Sanmartino e Lorenzo Vaccaro che hanno creato capolavori come il Cristo Velato e la Statua di San Gennaro. Anche la pittura napoletana ha prodotto artisti di grande rilievo, come Caravaggio, che ha vissuto a Napoli per alcuni anni e ha influenzato molti artisti locali, e Luca Giordano, che ha creato numerose opere nelle chiese e nei palazzi della città.
L’architettura di Napoli è anche notevole, con edifici che spaziano dal periodo medievale alla dominazione spagnola e barocca. Tra i monumenti più importanti della città ci sono la cattedrale di San Gennaro, il Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, la reggia di Capodimonte e il Teatro San Carlo.
Napoli ha una lunga tradizione teatrale e cinematografica, con una serie di personaggi storici e contemporanei che hanno contribuito a rendere queste forme d’arte importanti nella cultura della città.
Tra i personaggi storici del teatro napoletano si possono citare Eduardo De Filippo e suo padre, Eduardo Scarpetta, che hanno scritto e recitato in numerose commedie che hanno avuto grande successo in Italia e all’estero, al punto da essere rappresentate anche al cinema molto spesso con gli stessi interpreti del teatro quali, appunto, Luigi de Filippo, Peppino De Filippo e Tina Pica, solo per dirne alcuni.
Quando si parla di cinema a Napoli però non si può che fare a meno di ricordare il Principe Antonio De Curtis, noto come Totò.
Nato a Napoli nel 1898, Totò è stato uno degli attori comici più famosi del cinema italiano. Iniziò la sua carriera artistica negli anni ’20 come attore di teatro e cabaret, per poi esordire al cinema nel 1937 con il film “Fermo con le mani”.
Durante la sua carriera, che durò fino alla sua morte nel 1967, Totò apparve in oltre 100 film, molti dei quali sono considerati dei classici del cinema italiano. Il suo stile comico, basato sull’improvvisazione e sull’uso del dialetto napoletano, lo rese uno degli attori più amati dal pubblico italiano.
Tra i film più famosi di Totò si possono citare “Miseria e nobiltà”, “47 morto che parla”, “Totòtruffa 62”, “Totò, Peppino e la malafemmina” e “La banda degli onesti”. In questi film, Totò dimostra la sua grande capacità di creare personaggi comici, spesso caratterizzati da un forte senso dell’umorismo e da una grande umanità.
Oltre a essere un grande attore comico, Totò fu anche un cantante e un autore di canzoni. Tra i sui brani ricordiamo Malafemmena e Carmè Carmè, sono diventati veri e propri classici della musica napoletana e italiana.
In sintesi, Totò è stato uno dei protagonisti del cinema italiano e ha rappresentato la Napoli comica e ironica, facendo ridere e divertire intere generazioni di spettatori.
Senza dimenticare che la città di Napoli e i napoletani sono stati raccontati al cinema anche dall’attore e regista del neorealismo Vittorio De Sica, così come – negli anni successivi – da importanti personaggi del cinema napoletano quali Massimo Troisi, Lello Arena, Mario Martone, Paolo Sorrentino e Pappi Corsicato.
La tradizione musicale napoletana risale almeno al periodo barocco, quando la città era un importante centro musicale con una grande produzione di opere e composizioni musicali. Nel XVIII secolo, la città divenne un importante centro per la produzione di opere buffe, con la creazione di una serie di personaggi comici e l’uso di una forma musicale chiamata “buffa”.
Napoli ha una lunga e prestigiosa tradizione nella musica classica, che ha avuto origine durante il Rinascimento e ha continuato a prosperare fino ai giorni nostri. La città è stata un importante centro musicale fin dall’epoca barocca, con la presenza di importanti compositori, musicisti e istituzioni musicali.
Compositori come Alessandro Scarlatti, Domenico Scarlatti e Francesco Durante hanno lavorato a Napoli e creato opere di grande importanza per la musica classica. Inoltre, la città era sede di importanti istituzioni musicali come il Conservatorio di Santa Maria di Loreto e il Conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana, dove molti musicisti studiavano e si esibivano.
Durante il periodo classico, la tradizione musicale di Napoli continuò a prosperare, con compositori come Giovanni Paisiello, Niccolò Jommelli e Giovanni Battista Pergolesi che continuarono a creare opere di grande importanza per la musica classica.
Nel XIX secolo, Napoli divenne un importante centro per l’opera, con l’apertura del Teatro San Carlo nel 1737, che è tutt’ora considerato uno dei teatri d’opera più prestigiosi al mondo. Compositori come Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti hanno lavorato al Teatro San Carlo e hanno creato alcune delle opere più importanti della tradizione operistica italiana.
Oggi, la tradizione musicale classica di Napoli continua a prosperare, con il Conservatorio di San Pietro a Majella e il Teatro di San Carlo che sono ancora importanti istituzioni musicali della città.
Per quanto riguarda la tradizione musicale popolare ricordiamo, invece, la “villanella”, ovvero la “canzone contadina”. Il genere musicale italiano si sviluppò in tutta Italia, e quindi anche a Napoli, tra il XVI e il XVII secolo, durante il Rinascimento e il Barocco ed era caratterizzato da melodie semplici e orecchiabili, spesso basate su motivi e testi popolari.
La “villanella alla napoletana” divenne un importante genere musicale a Napoli, spesso eseguito da musicisti di strada e cantanti popolari durante le feste e le celebrazioni cittadine. Nel corso del tempo, il genere si evolse in molte varianti regionali e divenne una parte importante della tradizione musicale napoletana.
La canzone napoletana si è affermata durante il XIX secolo, diventando uno dei generi musicali più importanti della città, grazie alla diffusione dei fogli volanti, stampati in grande quantità e distribuiti in tutta la città. Questi fogli contenevano testi di canzoni popolari e di successo, spesso scritte da autori anonimi, e furono una importante forma di diffusione della musica popolare napoletana.
Le canzoni napoletane sono spesso caratterizzate da melodie malinconiche e testi che spesso celebrano l’amore, la città di Napoli e la cultura napoletana in generale.
Oggi la musica tradizionale napoletana si riflette in quella contemporanea che include una vasta gamma di generi e stili musicali, dal pop al rap, dalla musica elettronica alla world music.
Una musica tradizionale napoletana che a partire da Enrico Caruso, Roberto Murolo, Sergio Bruni, Renato Carosone, Aurelio Ferrio, è passata per Mario Merola, Nino D’Angelo, ‘E zezi, Peppe Barra, Teresa De Sio, Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Enzo Gragnaniello, Enzo Avitabile, Edoardo Bennato, fino ad arrivare a formazioni come 99 Posse, Almamegretta, Liberato…
Una musica napoletana contemporanea è una miscela di tradizione e innovazione che riflette l’identità culturale unica della città di Napoli.
Tra i tanti, ci preme ricordare Salvatore di Giacomo, probabilmente uno dei più importanti scrittori e poeti napoletani del XIX e XX secolo. Ma in qualche modo anche lo stesso Eduardo De Filippo e Totò, senza dimenticare autori contemporanei come Erri De Luca e Domenico Rea.
Il calcio è uno degli aspetti più importanti della vita quotidiana e della cultura di Napoli. La città ha una delle tifoserie più appassionate al mondo e il calcio è diventato un simbolo della città stessa.
Il Napoli è stato uno dei club più rappresentativi del calcio italiano negli anni ’80 e ’90, grazie a una squadra che ha compreso giocatori come Diego Maradona, uno dei calciatori più famosi e amati nella storia del calcio, che ha portato il Napoli alla sua prima vittoria del campionato italiano nel 1987. Ed è proprio al campione argentino che è stato dedicato lo stadio di calcio (uno dei più capienti in Italia con i suoi oltre 85.000 posti) che, prima del 2020, si chiamava “San Paolo” e, dal 1959 al 1963, “Stadio del Sole”.
La tifoseria partenopea è famosa per la sua passione e il suo sostegno incondizionato alla squadra, anche nei momenti difficili. Gli appassionati del Napoli sono noti per cantare canzoni tradizionali napoletane durante le partite e per creare una festa unica negli spalti.
Dunque, il calcio è un elemento centrale della vita e della cultura della città di Napoli e quest’anno il club azzurro del Presidente Aurelio De Laurentiis, allenata da Luciano Spalletti, si appresta a vincere il suo terzo scudetto della storia, quello del campionato italiano di calcio di Serie A 2022-2023.
N. | CALCIATORE | RUOLO | ANNO |
95 | P. GOLLINI | P | 1995 |
1 | A. MERET | P | 1997 |
12 | DAVIDE MARFELLA | P | 1999 |
16 | HUBERT DAWID IDASIAK | P | 2002 |
52 | VALERIO BOFFELLI | P | 2004 |
19 | B. BERESZYNSKI | D | 1992 |
5 | JUAN JESUS | D | 1991 |
22 | G. DI LORENZO | D | 1993 |
6 | MÁRIO RUI | D | 1991 |
13 | A. RRAHMANI | D | 1994 |
17 | M. OLIVERA | D | 1997 |
3 | KIM MIN-JAE | D | 1996 |
55 | LEO ØSTIGARD | D | 1999 |
4 | D. DEMME | C | 1991 |
68 | S. LOBOTKA | C | 1994 |
20 | P. ZIELINSKI | C | 1994 |
99 | A. ZAMBO ANGUISSA | C | 1995 |
7 | E. ELMAS | C | 1999 |
91 | T. NDOMBELE | C | 1996 |
70 | G. GAETANO | C | 2000 |
31 | K. ZEDADKA | C | 2000 |
21 | M. POLITANO | A | 1993 |
18 | G. SIMEONE | A | 1995 |
11 | H. LOZANO | A | 1995 |
9 | VICTOR OSIMHEN | A | 1998 |
23 | ALESSIO ZERBIN | A | 1999 |
77 | K. KVARATSKHELIA | A | 2001 |
81 | G. RASPADORI | A | 2000 |
La gastronomia di Napoli è una forma d’arte a sé stante, con piatti come la pizza, il ragù, la mozzarella di bufala e la pastiera napoletana che sono diventati famosi in tutto il mondo. Inoltre, la città è anche nota per i suoi mercati tradizionali, come il Mercato di Porta Nolana e il Mercato di Pignasecca, dove si possono trovare prodotti freschi e locali.
La prima curiosità su Napoli è che la città ospita la più antica università laica d’Europa, l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Fondata nel 1224 dall’imperatore Federico II di Svevia, l’università di Napoli è una delle più antiche del mondo e ha ospitato alcuni tra i più illustri studiosi e scienziati della storia, tra cui Tommaso Campanella, Galileo Galilei e Giambattista Vico.
La seconda, invece, è che Napoli ha una rete di tunnel sotterranei che si estende per oltre 80 km sotto la città. Questi passaggi in passato sono stati utilizzati come rifugio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Insomma, Napoli è una citta dal cuore grande e accogliente, per questo ci piace dire che è “la culla dell’umanità”. (La redazione)
1 – Dati Istat, dicembre 2022
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