Dopo la mancata vittoria ai Grammy Awards 2023 come “Best New Artist”, per i Maneskin arriva un’altra delusione: Pitchfork, celebre rivista online di critica musicale statunitense, stronca il loro ultimo album, Rush!, con un sonoro e perentorio 2.0.
La recensione è firmata da Jeremy D. Larson, giornalista musicale già collaboratore di New York Times Magazine, Rolling Stone, Buzzfeed, Time, NME, Hazlitt, Billboard e altri ancora.
Riportiamo di seguito un breve quanto esplicito passaggio dell’articolo.
I Måneskin sono di Roma, città famosa per mille cose prima di arrivare alla buona musica rock. “Possono conquistare il mondo?” ha chiesto il New York Times. E Rush!, il loro primo album registrato principalmente in inglese, è assolutamente terribile a ogni livello immaginabile: vocalmente stridente, liricamente privo di fantasia e musicalmente unidimensionale. È un album rock che suona peggio quanto più lo suoni forte.
Jeremy D. Larson (Pitchfork)
Rush! dei Måneskin è uscito il 20 gennaio 2023 e questa è la netta stroncatura da parte della webzine musicale più conosciuta e seguita al mondo.
Il pezzo, come abbiamo detto, è stato scritto da Jeremy D. Larson, che invece recentemente aveva esaltato, con un bel 8.8, Blue Rev degli Alvvays.
A partire dalla vittoria del Festival di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest 2021, i Maneskin hanno ottenuto una popolarità internazionale sempre crescente, totalizzando milioni di visualizzazioni e streaming sulle varie piattaforme digitali.
Questa volta però la giovane e famosa rock band romana si è imbattuta nel giudizio decisamente sfavorevole della noto magazine musicale. (La redazione)
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